MARCO PICCOLO

LA RIFLESSIONE DEL GIORNO, LA DOMENICA SI GIRAVA A PIEDI MA LA GENTE AVEVA FIDUCIA, IL SISTEMA E' ANDATO A FONDO


 LA PAURA E LA SPERANZA  
 COME si dimentica in fretta!  Il 1973/74 dell' “austerity”, dell ' emergenza, della crisi monetaria e della crisi energetica.  L ' inflazione galoppava all' 11% e oltre, il mercato dei cambi restò chiuso per diciassette giorni a marzo, il presidente del Consiglio Rumor  parlava di baratri e di abissi. Circolava un' ansia da fine del mondo.  Il due dicembre 1973, domenica,  Tutte le automobili private  restarono ferme. La circolazione domenicale era proibita. Il week end fuori città diventò un ricordo. Il riscaldamento venne limitato: tornarono i geloni, i manicotti, le borse per l' acqua calda.  La Tv si spegneva alle 22. 45; l' orario di chiusura dei locali pubblici venne anticipato a mezzanotte.  I  lavoratori di discoteche e  di night club protestavano vivacemente,  le spogliarelliste levavano cartelli con su scritto “Fateci lavorare a lume di candela”, “Ci spoglieremo in piazza”, “Abbasso gli sceicchi”. Quella  vecchia crisi fu relativamente breve terminò quasi repentinamente. Stavolta i tempi per uscire dalla crisi saranno lunghi, molto lunghi e la risalita durerà molto. Quanto ci abbiamo messo a cadere  così in basso? Ci vorrà altrettanto, ed è inutile cercare alibi:  la colpa non è dei tedeschi, siamo noi a non essere capaci di fare come loro. Nel 1973/74  c' era una fiducia che oggi non c' è. Adesso  la crisi  del Paese ha alzato, impietosamente, molti veli, scoperto molte situazioni. Per riguadagnarsi la fiducia indispensabile a venirne fuori ci vuole una svolta politica vera, un cambiamento vero.