MARCO PICCOLO

IL CASO, GERMANIA: AL BUNDESTAG SI LITIGA FEROCEMENTE SUL SESSO DI DIO, E' UOMO O DONNA?, DIO E' PADRE, E SE FOSSE MAMMA?


IN PROSSIMITÀ DELLE FESTE NATALIZIE IL GOVERNO DI ANGELA MERKEL SI È TROVATO A DOVER AFFRONTARE LA DELICATA QUESTIONE DI QUALE SIA IL SESSO DI DIO.  BASTA COL MASCHILE, L'ALTISSIMO È  “NEUTRO”.  DIO PER I TEDESCHI NON HA SESSO?  
LA NOTIZIA:Perché usare il maschile, se in tedesco esiste, come in latino, il neutro? A stimolare un violento dibattito in Germania l’affermazione del ministro Kristina Schroeder che nei giorni scorsi ha rilasciato un’intervista al settimanale die Zeit, all’insegna del politicamente corretto.Oltre ad attaccare le fiabe dei fratelli Grimm e Pippi Calzelunghe - rivelando di edulcorarne gli aspetti ritenuti sessisti e razzisti quando le legge alla figlia - la Schroeder ha raccontato di preferire all’articolo maschile quello neutro per determinare il genere di Dio. Parole che hanno scatenato una polemica perfettamente a tono col Santo Natale. Diversi politici  hanno attaccato le esternazioni. "Il buon Dio resta il buon Dio”. Il caso è approdato anche alla conferenza stampa di governo. La Merkel preferisce rivolgersi al Dio maschile, femminile o neutro, è stato chiesto al portavoce della cancelliera? "Per chi crede in Dio l’articolo è indifferente", ha risposto un serissimo Steffen Seibert "Benedetto XVI ha scritto che 'naturalmente Dio non è né uomo né donna'. I critici del ministro non dovrebbero essere più 'papali' del papa". LA MIA OPINIONE:I tedeschi si preoccupano  di come chiamare Dio. Molti chiedono  di usare per lui denominazioni al neutro, svestendolo di ogni sostantivo e aggettivo che richiami la mascolinità, per non offendere una parte, la più numerosa, del genere umano, quella femminile. Lasciamo pur perdere, se vogliamo, il nome di Signore o di Onnipotente che richiamano un senso di dominio e di terribilità; lasciamo anche perdere il nome di Padre. Non ho alcuna difficoltà a rivolgermi a Dio con l'appellativo di Madre. Nella Bibbia, si sa, Dio afferma di essere anche madre amorosa verso i figli del suo popolo. Ma rivolgersi a DIO nella preghiera, nella meditazione, preoccupandosi di come chiamarlo, pensando non a lui, ma a se stessi, guardando se si è maschi o se si è femmine, mi pare più atto di egoismo che di adorazione e non è certamente una splendida disposizione d'animo per invocare aiuto o perdono. Di fronte a un Dio, che si proclama indifferentemente Padre e Madre, credo che non dovrebbe contare molto volerci dividere orgogliosamente in figli e figlie.