MARCO PICCOLO

L'OPINIONE, IL CORPO MASCHILE.... METTE A NUDO LA POLITICA, FILOSOFIA, CULTURA, SCIENZA DELLA VITA,


DA PLATONE A  OGGI, UN SOLO LINGUAGGIO: IN NOME DELLA "METAFORA VIRILE". COSÌ IL CORPO DEL MASCHIO HA INVENTATO LA POLITICA 
Alla  testa o a capo  del governo, membri del Parlamento, organi della giustizia, e cuore dello Stato, braccio armato, occhio vigile, mano invisibile, ecc....   Che l'immagine del corpo sia profondamente radicata nel linguaggio politico, non c'è dubbio. Ma è vero che simbolicamente, e non solo, il corpo maschile ha prevalso emarginando quello femminile? Sì, e questo già nell’antichità. Infatti la tradizione filosofico-politica greca con Platone  distingue una  “forma ordinata” del corpo (il maschile) che  fa da modello all'ordine politico suggerendo il parallelo tra testa e capo, ventre e popolo, braccio ed esercito.  E una forma (il femminile) che risulta concreta  come materia spaventosa e caduca, destinata a nascere, trasformarsi, generare e morire. Oggi, le moderne democrazie sono  strutturate come grandi macchine in cui la complessità è tale da provocare caos anzichè ordine.  Che dire, infatti,  della mastodontica Pubblica Amministrazione, della Sanità, della Giustizia, ecc. ? E ancora, l'impotenza degli Stati a risolvere i problemi del Terzo Mondo, dell'Aids o dei conflitti etnici non è la dimostrazione evidente che l'Ordine, come nel Processo di Kafka, è diventato disordine? E' pur vero però che la metafora politica del corpo non si gioca più sul conflitto maschile-femminile (con la televisione, internet, i media, ecc... la corporeità in genere ha assunto una funzione di primo piano, imponendo anche in questo campo la cura dell'immagine). Eppure qualcosa dell'antica distinzione rimane. Mentre s'impone un modello di corpo maschile eternamente giovane e atletico che, a seconda dei punti di vista, può apparire artificiale o l'equivalente della mens sana, quello femminile seguita ad essere oggetto di leggi e normative su maternità, aborto, bioetica, ecc.  Protezione o “controllo”? “Il corpo è mio e me lo gestisco io”, gridavano le femministe degli Anni Settanta. Sono trascorsi più di quarant' anni ma per le donne il riscatto dei loro “impolitici” corpi  è appena cominciato e aspetta  ben altri cambiamenti.