MARCO PICCOLO

LA RIFLESSIONE DELLA NOTTE, “CARNEGIE HERO FUND COMMISSION”, UOMINI CORAGGIOSI, EROI PER CASO, ATTI EROICI


New York, cambiano i criteri di valutazione per un atto di coraggio......L'EROISMO NON E' PIU' QUELLO DI UNA VOLTA.... 
In  più di 100 anni ha sfornato migliaia di eroi, ma adesso gli stessi dirigenti di quella “fabbrica”, che poi sarebbe la “CARNEGIE HERO FUND COMMISSION”, cominciano ad avere qualche dubbio su cosa davvero sia l'EROISMO, e su cosa lo distingua da un semplice “atto di coraggio”. Per Andrew Carnegie, il ricco industriale di origine scozzese che nel 1904 creò la commissione con sede a Pittsburgh, non c'erano molti dubbi: “L'atto eroico avviene d'impulso”, perchè appartiene alla parte “buona” che qualunque essere umano si porta sempre dentro, insopprimibile nonostante tutto, e che al momento opportuno si manifesta. Meritava di essere premiata e Carnegie sborsò 4 milioni di dollari per creare la “Commission” di Pittsburgh. Oggi, grazie a un'oculata gestione degli investimenti, che hanno sempre prodotto più soldi di quelli spesi per le indagini sugli episodi segnalati, per le medaglie, per le borse di studio e le pensioni che a volte vengono date agli eroi riconosciuti, quel capitale è cresciuto, il lavoro dei commissari si è fatto più  “scientifico” e i criteri in base ai quali riconoscere o no un eroe si sono fatti un po' più evanescenti. Esclusi militari, poliziotti, vigili del fuoco, addetti ai soccorsi, ecc…  perchè da parte loro l'EROISMO “è ciò che ci si aspetta”; esclusi quelli che salvano un familiare perchè “chi non farebbe di tutto per salvare un figlio?”; esclusi quelli coinvolti in prima persona, come quel ragazzo di 11 anni che diventò un eroe dei per avere fermato uno scuola-bus pieno di bambini dopo che l'autista si era sentito male, perchè in fondo stava salvando se stesso. Che cosa resta? Sembra molto poco. Invece il lavoro della commissione continua con l’esame di  circa   mille casi ogni anno….