MARCO PICCOLO

EQUIVOCI SULLA BELLEZZA FRA UOMINI E DONNE, IL GUSTO DEGLI ALTRI, NULLA E' PIU' COME PRIMA, GUSTI ESTETICI


Palestrati cronici e sbandieratrici di silicone sottocutaneo: è giunta l'ora di deporre le armi. Dalle Alpi all'Etna toraci mingherlini e glutei gelatinosi tirano un sospiro di sollievo in questi tempi di quasi primavera IL DOPPIO SGUARDO DI EROS
Un sondaggio su un campione di uomini e donne in età compresa  tra l'adolescenza e la vecchiaia sgretola con sconcertante disinvoltura i canoni della bellezza comunemente accolti. Occhi, mani e bocca hanno la precedenza assoluta nella reciproca stima estetica, e solo dopo lo sguardo si sofferma su gambe, mammelle, sederi, petti più o meno villosi. Per contro, obesità, cellulite e pelle rovinata offendono ubiquamente la sensibilità maschile. Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace, dice quel proverbio che si rispolvera per lo più a mo’ di poco convincente (auto)giustificazione. La bellezza è soggettiva, certo, ma risponde anche a ben precise armonie del corpo e dell'anima, ci spiegano le Veneri di Milo, i Bronzi di Riace e le immagini evanescenti di tutte quelle Laure e Beatrici di cui è disseminata la poesia d'ogni dove. La moglie fiera dei dieci chili in meno conquistati a suon di fatiche e privazioni non sa di fare uno sgarbo al coniuge appassionato da sempre della sua polpa, il ventenne che ostenta una tintarella artificiale in autunno inoltrato disturba la fidanzata ansiosa di specchiare in lui il proprio candore di pelle. L'equivoco è radicale: guardandosi, uomini e donne non s'intendono. Cercano l'uno nell'altra qualcosa di sè e qualcosa altrui, un po’ per riconoscere e un po’ per scoprire, senza nemmeno sapere che cosa desiderano di più.