MARCO PICCOLO

LA RIFLESSIONE DELLA NOTTE


SI FA PRESTO A DIRE CRISI...
C' È chi, come Napolitano, è un buon democratico e appare preoccupato dal rischio della “delegittimazione totale dei partiti” e di un devastante "vuoto di potere". C' è chi, da politico navigato, come Dalema, irride l' ingenuità di coloro che non capiscono si tratti di “manovre correntizie”. C' è poi Bersani (la vittima designata) che ricorda come non si possano “cambiare le regole mentre la partita è in corso”. C' è infine chi, come l' astuto Brunetta, mette in guardia “i merli che a sinistra si faranno gabbare da questa manovra”. Eppure, a distanza di tante settimane dalle elezioni  la sortita del Colle (anche il destino si diverte in Italia) è l' unico fatto nuovo che si è verificato. In questi mesi si è diffuso nel Paese un clima sempre più inquietante, un' atmosfera ambigua che   è stata utilizzata dalla classe politica per alimentare una grande paura, trasformando in una rassegnata voglia di governabilità una amara sfiducia, il sospetto e il timore  di un grande tradimento. Si è divulgata l' impressione di un cittadino consapevole dei sanguinosi sacrifici necessari e impaziente di essere governato, comunque e al più presto. Così la “luna di miele” che ha accolto la “beneaugurate” nomina di Monti si è trasferita  nella fiele di Grillo che ha saputo incarnare  quel desiderio di cambiamento di forte cambiamento che è stato espresso dagli italiani. Ma ora, dopo controproducenti messianiche speranze,  prevale una rabbiosa sfiducia collettiva. Intanto agiscono indisturbati interessi forti, clientele fameliche, paura di sempre nuovi  sacrifici generalizzati…. I sogni sono proibiti e  bisogna sfuggire al ricatto di chi identifica la perpetuazione del proprio potere con la democrazia e minaccia il cittadino con la falsa alternativa: o me o il default. Non si può continuare così e guardare impotenti la lenta ma inesorabile decadenza del Paese tra corruzione pubblica, vizi privati e feroce spartizione delle spoglie.