MARCO PICCOLO

ULTIMA ORA, TECNOLOGIA, INTERNET, OPERAZIONE IN CORSO IN TUTTA ITALIA CONTRO ANONYMOUS, CRIMINAL HACKER


NEL MIRINO HACKER DEDITI AD ATTACCHI AI SITI PIU' RILEVANTI. SI TRATTA DEI "CYBER-INSORGENTI", GIOVANI ANARCHICI DELLA RETE CHE HANNO MESSO SOTTOSOPRA INTERNET E MINACCIATO LA SICUREZZA DELLE PRINCIPALI ISTITUZIONI POLITICHE, ECONOMICHE, SOCIALI, RELIGIOSE E MILITARI... GIGANTESCO BLITZ CONTRO HACKERS CRIMINALI DI ANONYMOUS: 4 ARRESTI E PERQUISIZIONI IN TUTTA ITALIA  
Qui è utile una brevissima premessa. Operano fortunatamente  hacker  (ovvero dissidenti digitali) attivi ogni giorno in tutto il mondo che rischiano la vita per opporsi a forme di governo liberticide e a politiche votate al controllo dei comportamenti dei cittadini. Dediti allo sviluppo di tecniche per aggirare divieti e per nascondere, cifrare, rendere anonime e svelare informazioni, sono costantemente sorvegliati da gruppi di potere. Muniti di telefoni cellulari, macchine fotografiche, telecamere e computer portatili, trasmettono in tempo reale gli orrori della società. Si attivano per eliminare filtri; si battono per squarciare veli di omertà e per eludere sistemi di censura; rifiutano l'idea di segreto nelle questioni d'interesse pubblico e la consacrano nell'ambito del loro privato; mirano a erodere monopoli mediatici e a smentire false verità di Stato. Allestiscono siti web che pubblicano documenti riservati o aggiornano blog al solo fine di rendere il loro (e il nostro) mondo piùtrasparente e più libero. 
Ci sono però anche dei criminali con scopi tutt'altro che nobili. Così proprio in questo momento  nell’ambito dell’Operazione «Tango down» il personale del Cnaipic (Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche) della Polizia Postale e delle Comunicazioni sta eseguendo in tutta Italia diverse perquisizioni e misure cautelari, alcune delle quali già eseguite nei confronti di un’associazione per delinquere composta da hacker.  I quattro hacker arrestati sono ritenuti dagli inquirenti il vertice italiano del movimento internazionale: il collettivo ha una struttura «anarchica» ma i quattro referenti italiani ne utilizzavano il marchio quasi «in esclusiva» sul territorio italiano .  Celandosi dietro il nome di «Anonymous» ed approfittando della notorietà del movimento, i criminali informatici sarebbero responsabili di una serie di attacchi nei confronti dei sistemi di infrastrutture critiche, siti istituzionali e importanti aziende. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Roma.