MARCO PICCOLO

LA RIFLESSIONE DELLA SERA, PER USCIRE FINALMENTE DALL'ETA' DELLA PIETRA,


I SIGNORI DELLA TERRA  
Tanti incubi in pochi giorni:  pedofilia, maestre impazzite, femminicidi, delitti atroci, corruzione, crimini contro l'umanità... . L'età della pietra nel nostro Paese non finisce dunque mai. Ma mentre troviamo molto confortevole stracciarci le vesti di fronte alle prospettive della scienza (clonazioni, erezioni, specchi stellari), ci mostriamo ipocritamente sorpresi di fronte ai delitti che nascono dagli istinti: cioè da quel genere di violenza che per convenzione chiamiamo gratuita, mentre viceversa costa moltissimo. Magari vale la pena ricordare che l'uomo è quella creatura anomala che va in amore fuori stagione, beve quando non ha sete, mangia quando non ha fame e, quel che è peggio, uccide i suoi simili anche per puro divertimento. Questo è il biologico peccato originale di cui forse siamo chiamati ad affrancarci con l'uso dell'intelligenza e della politica. Invece, prevale ancora la pratica della finta sorpresa e della rimozione. Il mondo degli istinti resta ancora un tabù nel nostro Paese, forse anche perchè se la Chiesa cattolica ha riabilitato Galileo e chiesto scusa a Giordano Bruno, non ha sorriso a Freud: non si è cioè mai spinta sul terreno minato della "naturale" cattiveria umana, cioè del teatro delle pulsioni, ciò che ha generato l'idea difettosa della natura "sociale" di certi delitti. Di fatto, la nostra cultura preferisce chiamare in causa il diavolo, che riconoscere al male il territorio degli istinti incontrollati con cui veniamo al mondo. Gli umiliati e i manomessi sono e saranno sempre i bambini, maschi e femmine, che poi saranno i futuri umiliatori. Bisognerebbe capire perchè questa incontestabile normalità del male derivato dagli  istinti fuori controllo sia considerata diabolica anzichè umana, e meritevole di una attenzione politica. Le pietre lanciate dai ponti per uccidere innocenti scelti a caso rappresentano l'altro aspetto della normalità del mostruoso. E cioè il piacere di distruggere per distruggere, l'istinto del bambino che calpesta il castello di sabbia di un altro e assassinerebbe volentieri il fratello neonato e che si addestra al videogame. La domanda in attesa di risposta è: questo genere di delitti in cui i forti schiacciano i più deboli per il loro puro piacere, dipende dal degrado sociale, o fanno parte della sfera della pubblica morale e dunque dell'azione politica? Se la natura umana appare invariabile in tutti i tempi e luoghi, l'elemento variabile è l'azione di chi governa fornendo o negando gli strumenti con cui controllare e limitare i danni. Strumenti che passano attraverso la scuola e la comunicazione di massa, cioè attraverso 2 spazi molto affollati di parole desolatamente vuote di contenuto.