POSSIAMO FARE ANCORA QUALCOSA D'ALTRO PER DARE UNA MANO AI NUOVI DEMAGOGHI? SI'!
C'E' un modo di favorire i successi politici d'un nuovo demagogo italiano contemporaneo, uno che mistifica, semplifica e altera i problemi reali per proporre soluzioni tanto facilone quanto impraticabili, uno che sfrutta le rabbie giuste collettive a proprio vantaggio personale, uno che approfitta delle difficoltà di tutti per farsi gli affari propri, uno che cambia idee e dichiarazioni ogni giorno accusando poi gli altri d'incoerenza, uno che adopera come spauracchi definizioni ideologiche ormai inesistenti, uno che usa l'intolleranza per dividere il mondo in buoni assoluti (lui con i suoi) e assoluti cattivi (i suoi oppositori o rivali)? Certo. C'e' un modo, ci sono molti modi per dare una mano ai neodemagoghi, e il governo, lo Stato, non ne trascurano neppure uno: mostrano persino una certa genialità nel tormentare i cittadini, nel rendere la loro vita ansiosa, fastidiosa, oppressa e miseranda, difficile, triste e inutilmente complicata, impastoiata, faticosa, sgradevole, torchiata. Lasciamo stare (se pure è possibile) i veri drammi, le tragedie autentiche provocate dalla disoccupazione e dalla crisi economico-finanziaria. Lasciamo perdere le iniziative più pittoresche d'una burocrazia che dalle esperienze nazionali degli ultimi 13 anni sembra aver imparato soprattutto ad essere più persecutoria o più priva di buon senso: faccende come quella delle migliaia di cittadini imputati per errore d'inadempienze fiscali e costretti a dimostrarsi innocenti dell'accusa, delle suore di clausura multate per non aver pagato l'Iva sulle ostie di fabbricazione propria, delle amiche dei gatti randagi obbligate a munirsi d'un tesserino comunale per essere autorizzate a dar da mangiare alle bestiole abbandonate, dei 5000 euro di multa pretesi dagli eredi d'una signora novantenne morta sotto un treno in corsa per aver attraversato i binari della ferrovia. Anche a lasciar da parte tutto questo, resta che ogni incombenza o dovere della nostra vita sembrano studiati apposta per vessarci, per renderci sempre piu' difficile campare, piu' brutto e angusto tirare avanti. Le tasse che ci schiacciano bisogna pagarle: ma è proprio necessario avvelenarci l'esistenza con una strepitosa varietà di tributi, con scadenze frammentate e continue, con multe o interessi di mora da strozzini? La riforma del sistema sanitario doveva proprio venir elaborata e promulgata precipitosamente, caoticamente, confusamente, in maniere tali da dare alla gente il massimo fastidio, la massima angoscia o la massima privazione? C'e' qualcosa che la crisi non ha ancora insegnato ai governanti e ai burocrati: il rispetto per i cittadini, almeno un poco di considerazione per le loro esigenze, il loro tempo e la loro vita, la capacità di fare il proprio mestiere partendo da questo rispetto e da questa considerazione. Se non l'imparano alla svelta, i neodemagoghi hanno già vinto.