PARLARE... TANTO PER NON PARLARE ONOREVOLI WANTED: IN UN PAESE MINACCIATO
Berlusconi e Letta che parlano per dire che non parlano, che garantiscono come il loro non parlare non nasca da timori personali nè da imposizioni altrui però non parlano per chiarirne il diverso motivo, può anche apparire un simbolo, nella notte di passaggio da una crisi all'altra, d'uno speciale strabismo dell'informazione (o d'una particolare schizofrenia del VIDEO-VIVERE). Per accorgersene, bastava seguire alla Tv le innumerevoli sintesi d'occasione degli avvenimenti di questi ultimi anni fino all'arrivo dell'attuale governo che è proprio un " pasticciaccio brutto". Nelle cavalcate riassuntive del tempo appena trascorso, risulta veramente patetico il tentativo di definire, incasellare, archiviare tutto quanto è contraddittoriamente accaduto e ancora sospeso, ignorandone le mistificazioni, trascurandone le conseguenze tuttora in corso. Davvero ci sono stati vincitori e vinti, dal Nord Africa all'Afganistan evocabili con un'immagine buia attraversata da lampi di luce arancione? Davvero a Mosca c'e' stato un invisibile golpe Davvero l' economia dei grandi Paesi è mossa dalla forza del desiderio collettivo di libertà e di benessere?
Davvero Napolitano è un Presidente cantachiaro tutto d'un pezzo, oppure afferma e si smentisce, promette e non mantiene, parla e non agisce, minaccia e abbozza, si butta avanti e si tira indietro come più o meno ha sempre fatto la maggioranza dei leader politici italiani? Davvero la Rai dà di tutto, di piu'? Basterebbe che desse un poco di meno, un poco di meglio: o che magari rinunciasse all'impresa divina di voler dare ordine al caos.....