MARCO PICCOLO

DI COSA PARLIAMO? DEL TEMPO!, ESTATE 1928, RECORD,CALDO, CURIOSITA', INSOLAZIONE, SI CONTARONO I MORTI


Il cambiamento del clima è diventato il problema più importante della nostra epoca - e forse dell'intera storia dell'umanità - perché riguarda ogni persona che vive su questo pianeta. Però anche nel 1928...... MAMMA MIA CHE CALDO CHE FA
 "Non si potrà mai ripetere abbastanza che in tempi di grandi calori, i cibi pesanti e difficilmente digeribili e le bevande alcooliche, specialmente quelle che hanno un alto contenuto d'alcol, costituiscono un pericolo per l'organismo»; astenersi dai «liquidi spiritosi»". Agosto 1928, la Cronaca del Corriere detta le regole del comportamento corretto quando il
CALDO è opprimente. Quello che sembra il consueto vademecum, seppur d'epoca, per affrontare le temperature elevate, si capisce meglio a posteriori: l'estate del 1928 (anno VI della cronologia benitomussoliniana), è rimasto infatti nelle statistiche degli esperti di meteorologia come un' estate torridissima: la temperatura salì fino a 35 gradi ben diciannove giorni. Secondo i «rilievi della Stazione Bardelli», a Torino il due agosto la massima fu di 35 gradi, la minima 25; i romani si erano cotti addirittura con 36 gradi, come catanesi e bolognesi. Comprensibile dunque il motivo per cui il giornalista scriveva tra l'altro di «un pericolo del quale molto si parla in questi giorni nella cronaca dei giornali, quello che deriva dal colpo di sole e dal colpo di calore». Che non fosse semplice accademia, si capisce proprio leggendo tra gli articoli del 3 agosto. Sotto il titolo «ESTATE», cinque notizie: a Padova «gravissimo danno per le campagne» a causa della siccità e dei 37,2 gradi; a Udine «trovato morto sulla strada per insolazione il vecchio Antonio Del Fabbro di anni 63»; a Milano scoperto «con raccapriccio» dietro un cespuglio Pietro Cuman, carrettiere, la cui morte «è dovuta a insolazione»; a Trieste viene portato all'ospedale «dove moriva senza aver ripreso i sensi», colpito da insolazione, l'operaio Giuseppe Lamborghini; a Bologna «anche oggi 38 gradi all'ombra e due morti per insolazione: gli operai Gaetano Salvatori e Oreste Zanaghi». Il sei agosto un altro titolo dedicato al tema del momento: «Un'altra ondata di caldo». Il giornalista chiede il parere all'esperto, il meteorologo francese Besson, che minimizza: macchè ondata di CALDO! Tutto normale: è ESTATE, mica inverno... La «spiegazione» dell'esperto non convince molto il giornalista, che chiosa ironicamente: «Dunque, niente ondata di caldo, anzi niente caldo, anche se ci sembra di arrostire sulla graticola come altrettanti tordi lardellati».