MARCO PICCOLO

MOSTRA DI VENEZIA, ISTINTOBRASS, VITA DEL RE DEL SOFT PORNO, FOTO, TINTO BRASS, CINEMA EROTICO ITALIANO


La 70esima Mostra internazionale del cinema di Venezia celebrerà la carriera di Tinto Brass. Sarà infatti presentato in laguna "Istintobrass" documentario diretto da Massimilano Zanin, che ripercorre i 50 anni dietro la macchina da presa del maestro italiano dell'eros, mostrandone un lato inedito. Il lungometraggio illustrerà la formazione parigina del filmmaker, passando per il ritorno in Italia, fino ad arrivare all'epoca di grandi successi come "Salon Kitty" e "Io, Caligola" e all'approdo al cinema erotico con "La Chiave".LA CHIAVE DI LETTURA DI TINTO BRASS
Uno degli eventi extra più attesi della 70ma edizione della Mostra di Venezia è il film documentario su Tinto Brass, il re del cinema erotico (o pornosoft), Istintobrass, realizzato da Massimiliano Zanin, assistente alla regia e sceneggiatore di Brass da più di dieci anni. Il documentario è scritto da Zanin e dalla nuova musa del regista di Così fan tutte  e La chiave, Caterina Varzi,
insieme allo stesso Brass che ha fortemente voluto questo lavoro, collaborando alla scrittura, alla ricerca di materiale inedito e alla scelta degli attori e critici cinematografici intervistati. Un film sul "regista più censurato della storia. Un anarchico della pellicola, uno sperimentatore geniale, un inventore di sogni. Un vero grande artista". Il documentario racconta un Brass inedito, dagli anni della formazione a Parigi alla Cinemateque Francaise al fianco di Roberto Rossellini, Henri Langlois e Joris Ivens con altri giovani cineasti come  Bresson, Godard, Truffaut, fino agli albori della Nouvelle Vague. Poi il ritorno in Italia e i primi film come Chi lavora è perduto, La vacanza, L'urlo,  Col cuore in gola. Il rapporto con Dino De Laurentiis, Alberto Sordi, Silvana Mangano. La scoperta di un grande attore come Gigi Proietti e i selvaggi e avventurosi film in società con  Franco Nero  e  Vanessa Redgrave. Ovviamente si parlerà anche dei grandi successi di pubblico, il cinema sul potere di Salon
Kitty e Caligula e l’approdo al cinema erotico con La Chiave che ne decretano un enorme successo presso il pubblico internazionale, via via fino ad arrivare all’oggi, al Brass personaggio mediatico e alla sua iconografia del piacere voyeuristico ormai sedimentata nell’immaginario del pubblico attraverso i racconti di Gigi Proietti, del premio Oscar Helen Mirren, dell’attore feticcio  Franco Branciaroli, di Serena Grandi, di Franco Nero e del due volte premio Oscar Sir Ken Adam
NOTA INTEGRATIVA: TINTO BRASS, IL POETA DELL'EROTISMOGiovanni Brass, meglio noto come Tinto, nasce a Venezia il 26 marzo 1933, da un famiglia borghese. Nelle sue vene scorre sangue d'artista, perché il nonno è il pittore Italico Brass, forse responsabile della sua voglia di raccontare per immagini. Non è facile credere che un uomo come Tinto Brass abbia studiato diritto, ma è così, perché nel 1957 si laurea in giurisprudenza a Padova. La passione resta il cinema e il vero scopo della sua vita è sempre stato quello di lavorare nella fabbrica dei sogni. Alla fine degli anni Cinquanta Brass si trasferisce a Parigi, ricopre il ruolo di archivista presso la Cinémathèque e si avvicina agli ambienti della Nouvelle Vague. Cresce nella temperie culturale di una Parigi presessantottina, influenzato da Roland Barthes. Al ritorno in Italia, comincia a lavorare come aiuto regista, scuola basilare per chi vuole intraprendere la professione. I suoi maestri sono autori del calibro di Alberto Cavalcanti, Roberto Rossellini e Joris Ivens, dai quali apprende quasi tutto sulla tecnica e gli aspetti pratici del mestiere.