MARCO PICCOLO

SCHOPENHAUER, TRA PUBBLICO E PRIVATO, CULTURA, SCIENZA DELLA VITA, MISERIA E ONORE,


.... in queste e in altre circostanze, l'onore si rivela al tempo stesso vincolo e potere di liberazione, mantenendo ancora oggi inalterata la sua forza. UNA QUESTIONE D'ONORE
 L'ONORE privato di un uomo è l'opinione altrui che egli sia assolutamente probo, cioè  rispetti realmente tutti i diritti degli altri, e che quindi non si servirà mai di mezzi scorretti o illeciti per ottenere proprietà o altri vantaggi, non si permetterà  nessuna forma di raggiro o di ricatto, manterrà  la parola data e onorerà gli impegni assunti.  Egli perde il suo onore non appena si scopre che anche in un solo caso ha agito contro questi principi: perciò basta una qualsiasi condanna penale per privarlo dell'onore. Sia la calunnia sia la riprovazione pubblica intaccano l'onore, ed è per questo che la legge lo tutela da simili eventualità mediante norme contro la calunnia, la diffamazione, l'ingiuria. L'onore pubblico è l'opinione generale degli altri secondo la quale colui che ricopre una carica pubblica possiede davvero tutte le qualità a ciò necessarie. Quanto più vasta e importante è la sfera d'influenza di un uomo nello Stato - cioè quanto più elevata e influente è la posizione che occupa - tanto piu' alta dev'essere l'opinione sulle capacità intellettuali e sulle qualità morali che lo rendono idoneo a essa; tanto maggiore, perciò, è il grado d'onore che egli possiede, di cui sono espressione sia i suoi titoli, ordini, eccetera, sia il contegno sottomesso che gli altri tengono nei suoi confronti. Arthur Schopenhauer (da L'arte di farsi rispettare, a cura di F. Volpi, Adelphi, pp. 92,).