MARCO PICCOLO

MIA RICERCA, RAGAZZI E SENTIMENTI, BLOG, BLOGGER, ROMANTICISMO, BUONSENSO, I POST DELL'AMORE, FATE, PRINCIPI E RANOCCHI


BLOG, BLOGGER:  parole d'amore adolescente, estatico: “Ho scritto il suo nome su un albero morto, il suo nome era così bello che l'albero è risorto”. Oppure, con più disincanto: “La ragazza con cui sono stato fino all'ora di colazione non era gran che: Marina, 17 anni, di Brescia, ma almeno non sono rimasto solo come un pirla”. Oppure, felice: “Finalmente! Ho trovato il mio lui: è splendido, spagnolo, di Sevilla... Eppure, come si può essere cretine come me? Come si può essere così fuori per uno che sta solo a 3000 km da qui e che al momento potrebbe essere a letto con altre cinque contemporaneamente?”. Oppure, sofferente: “Ho pianto all day, non mi sono mai sentita so male, piango, piango, ma poi cosa ho risolto? La vita per me non ha più senso”.L'AMORE NECESSARIO... DECLINATO NEI BLOG "NON C'E' IO SENZA TE "
Il blog è lo specchio di un linguaggio di gruppo, è  mezzo d'espressione giovanile che sa evidenziare  i momenti fatali: “Il primo giorno che l'ho visto è stato un incontro magico che non dimenticherò mai”. Le incertezze: “Ora sono qui che scrivo per chiarire un pò la mia situazione. Mi piace un pò Marco, ma niente di particolare. Mi piace anche Carlo, ma anche Franco. E nessuno però mi piace proprio tantissimo. Non mi interessa qualcuno in particolare o meglio mi interessano tutti in modo particolare”; “Ci provavano insieme (due ragazzi)... poi ho scelto F. Non me lo sono fatto, ma lui ha fatto la piovra e poi ci siamo baciati. Stop. Spero che la cosa finisca qui e non girino strane voci”. L'impossibilità amorosa: “Ero innamoratissima di R., era un omosessuale, io non avevo problemi perchè era così... solo che quando ami una persona, almeno io, sento il bisogno di averla tutta. Era un rapporto poco possibile... allora mi sono detta, proviamo a cambiare di netto questa situazione, a stare con una persona più normale, più borghese e mi sono messa con N... ma una parte di me era sempre legata a R...”; “Stare nella stessa classe con Lucilla è una sofferenza: finchè non la vedo, vabbeh, ma poi è un casino perchè con la scusa dell'amicizia mi racconta tutto quello che fa con Marco... l'inizio della primavera è deleterio, Lucilla si mette delle mini vertiginose...”. Ancora, le
paure dell'abbandono: “Lui è una persona fantastica, ha due labbra irresistibili, il solo pensiero che forse in futuro qualcun'altra possa baciarle mi fa letteralmente impazzire... Lui è mio! Ma per quanto? Per molto? Io spero per sempre... ma si stancherà di me presto...”. La mancanza d'autostima: “Mi sento orribile, grassa, brutta... che schifo di donna che sono”; “È un enorme segno di crisi... Sudo, studio per la matura, ma lui non me lo scordo. Merda”. La volubilità: “Che palle, Luisa mi continua a scriver lettere per capire come mai l'ho mollata. Italiano lo studio con G. ma non è ancora successo niente, nonostante i suoi abiti praticamente estivi...”.