MARCO PICCOLO

BASTARDI SENZA GLORIA, DIVERTIMENTO, A NEMICO CHE FUGGE PONTI D'ORO, EMOZIONI, ATTUALITA', SCIENZA DELLA VITA


... è  proprio lui uno dei tanti BASTARDI SENZA GLORIA: bombardati di stimoli, ma sempre più isolati nel loro mondo fantasmatico. Uomini che si affidano al caso per sfuggire a qualsiasi responsabilità. Individui bastardi, complicati e accecati dall'invidia. Disposti a uccidere per dominare. Uomini abbruttititi dall'assenza di valori e dalla smania di potere...
Quentin Tarantino ha fatto con «BASTARDI SENZA GLORIA» il suo film sinora più bello. Sono storie di  guerra accontate attraverso citazioni e stereotipi del cinema americano ed europeo sul tema
(A NEMICO CHE FUGGE PONTI D’ORO, ecc… ), evocate come un seguito di ideogrammi filmici, pure immagini depositate e recuperate con uno struggimento profondo. La semi-parodia è buffa e insieme toccante, suscita divertimento e insieme emozione, nostalgie: una riuscita rara, con brani entusiasmanti. All'inizio un capo nazista entra calmo, compìto e cortese nella casa d'un agricoltore in campagna. Siede amichevolmente al tavolo, conversa amabilmente in francese con il padrone di casa, beve latte, fuma, compila elenchi con cura burocratica, formula complimenti: e fa ammazzare tutta la famiglia, comprese le figlie che s'erano nascoste. Una soltanto si sottrae alla morte,fugge a Parigi dove gestisce un piccolo cinema con l'aiuto di un proiezionista nero e prepara attentati antinazisti. Nella  seconda  parte BRAD PITT, ufficiale americano coi baffetti alla Clark Gable, mette insieme un gruppo vindice di militari americani ebrei per azioni di guerriglia, incluso il tagliar via lo scalpo ai tedeschi, come i pellerossa nei vecchi western. Una sera in trattoria, alla presenza della doppiogiochista diva del cinema tedesco DIANE KRUGER, uno scontro sanguinoso tra nazisti e antinazisti nello spazio angusto porta la morte. E poi il progetto di dare fuoco al cinema dove si ritrovano le gerarchie naziste (Goering, Borman) per una serata di gala, i proiettili estratti con le dita da una coscia ridondante, le corse, il rischio, i disastri della guerra. Tarantino afferma d'essersi rifatto a un film italiano di serie B del 1977, «Quel maledetto treno blindato» di Enzo G. Castellari (titolo americano, appunto «Inglourious Bastards»), ma i due soggetti non sono neppure minimamente somiglianti: e la quantità di film di guerra che hanno prestato al regista immagini e atmosfere è molto più vasta. Magnificamente girato, montato, musicato, «Bastardi senza gloria» è ammirevole, molto molto commovente.