MARCO PICCOLO

SÉAMUS HEANEY, SCELTI PER VOI, MASSIMO GRAMELLINI, DI CULTURA IN CULTURA, POESIA, MUSICA, ARTE, CASA,


Addio al poeta Séamus Heaney  voce d'Irlanda e Nobel nel '95.  È morto a Dublino, aveva 74 anni. Premiato dal comitato di Stoccolma per la "bellezza lirica e profondità morale, che esalta i miracoli quotidiani e il passato vivente"  "RITORNO A CASA" Consiglia molto opportunamente MASSIMO GRAMELLINI di allontanarsi dalla cronaca becera e di chiedere asilo emotivo alla repubblica di Poesia.  È una terra non troppo frequentata e questo presenta i suoi vantaggi: si trova facilmente parcheggio e gli abitanti sono riservati e accoglienti. L’occasione è particolarmente propizia perché oggi e domani la repubblica festeggia l’arrivo di un suo figlio prediletto, Séamus Heaney, che proprio ieri ha lasciato le terre d’Irlanda per tornare a casa. È stato il poeta di un popolo e di un premio Nobel, ma i cerchi immensi della sua anima hanno abbracciato orizzonti imprevedibili, trovando una connessione con la poesia lirica del nostro tempo, la musica pop.  La prima canzone di «The Unforgettable fire», l’album degli U2 che gli altoparlanti diffonderanno nelle piazze ombreggiate di Poesia per l’intero weekend, si chiama «A sort of homecoming», «Una specie di ritorno a casa». Il titolo, bellissimo, lo dobbiamo a un altro nobile cittadino della repubblica, Paul Celan. Ma la trama e l’umore del testo sono ispirati alla poetica di Heaney. Questa canzone lo ha strappato all’altare austero delle lettere per farlo conoscere ai ragazzi di mezzo mondo. Oggi quei ragazzi sono cresciuti e lo salutano come lui vorrebbe: senza lacrime, sussurrando i primi versi quasi fossero una preghiera silenziosa: «E lo sai che è ora di andare, in mezzo al nevischio e alla neve sospinta, attraverso i campi del lutto verso una luce che c’è in lontananza».  La luce di casa.