MARCO PICCOLO

IL REGAN DELLA BRIANZA, LA "BANALITA' DELLA SOSTANZA", RIFLESSIONE DELLA SERA, BERLUSCONI COME REGAN


Tra strategie, poteri occulti, furbate, callide manovre...BERLUSCONI: LA "GIOIOSA MACCHINA DEL CONSENSO"
Se si scioglie il fiocco e si strappa il cellophane, se si guarda dentro il kit, la scatola magica della “campagna  del consenso” di Berlusconi  si viene colpiti  da  un intenso aroma di cose già viste. La strategia, la tattica, le tecniche di comunicazione e persuasione che il cavaliere ha adottato finora sono figlie di quel Ronald Reagan licenziato nel 1976 dai politologi come un “buffone da caroselli”, e un “attorucolo disoccupato” e, invece, destinato a diventare, per due volte, plebiscitario Presidente degli Usa nell'80 e nel '84. Ammirato più tardi addirittura dalla sinistra europea. La scelta della semplicità del linguaggio, dell'immediatezza della comunicazione anche a costo di apparire “semplicistici” sono scelte strategiche fondamentali nelle società di massa e soprattutto nelle elezioni maggioritarie nelle quali poche migliaia di voti fanno la differenza fra il trionfo e la disfatta. Le lezione reaganiana della “banalità come sostanza” è stata finora capita appieno solo dal team berlusconiano nella confusa, esasperante, logorroica politica  italiana.