MARCO PICCOLO

ANIMALI NELL'ANIMA, SCIENZA DELLA VITA, FRA UOMINI E BESTIE C'E' "ARIA DI FAMIGLIA", ETOLOGIA DELLA MENTE E DEL CUORE


CHI sono gli animalisti? Di solito, il grosso pubblico pensa che ad occuparsi attivamente di cani e di gatti siano delle signorine rimaste nubili, o delle nonne abbandonate da figli e nipoti fedifraghi. Delle persone, insomma, che compenserebbero le loro carenze affettive riversandole su di un qualche animale-vicario, che trattano come fosse un bambino, e che di conseguenza viziano incommensurabilmente, promuovendo la comparsa di vere e proprie «nuove etologie», che somigliano molto da vicino a delle perversioni... ANIMALI E UOMINI
La proiezione antropomorfa messa in atto dall'animalista, è supportata dall'idea che tra noi e gli animali ci sono più somiglianze di quante, da sempre, erano state supposte, e riconosciute scientificamente. In realtà, la concezione darwiniana che tutti gli esseri viventi derivino gli uni dagli altri, e che circoli tra di loro una «certa aria di famiglia», ha goduto di vistosissime conferme. Che il dna di tutti gli organismi «parli», per dir così, la stessa lingua molecolare dà l'idea dell'unità del mondo vivente. Ma se noi e gli animali siamo fatti della stessa pasta molecolare, e ancora se noi, dal punto di vista evolutivo, siamo degli animali, anche se dotati di un cervello vistoso, con cento miliardi e più di neuroni, non vi sembra che risulti legittimo
ritrovare nel nostro "fratello minore", come diceva S. Francesco, un poco di noi stessi? E ancor più legittimo pensare che chi uccide i cuccioli della foca della Groenlandia possa essere visto come un infanticida, un Erode a spasso tra i ghiacci?