MARCO PICCOLO

TECNOLOGIA, TECNOSTRESSATI, SINTOMI, TERAPIE, CONVIVERE CON INTERNET,


La nuova sindrome è la paura di perdersi qualcosa quando si stacca: ora nascono i gruppi per vincerla. La stima complessiva dei lavoratori italiani considerati ad alto rischio tecnostress è di 3,5 milioni....TECNOSTRESSATI UNITI PER “GUARIRE”: COSÌ SI IMPARA A CONVIVERE CON INTERNET
“Ci sono quelli che non riescono a liberare le mani dal telefonino collegato a Internet anche quando vanno a tavola, in bagno, o in bicicletta”. A Maria R., 50 anni, social media manager in una grande azienda, è bastato ascoltare questa descrizione per riconoscersi in pieno. Sembrava fatta su misura per lei. E’ sprofondata nella sedia, poi ha deciso di fare outing: “Mi chiamo Maria R., e sono Internet addicted tecno stressata”. Applauso del gruppo, in perfetto stile Alcolisti Anonimi: “Brava, riconoscerlo è un primo passo verso la guarigione” è stata l’altrettanto classica risposta. Maria ha partecipato al primo corso italiano dedicato a questa malattia professionale lo scorso weekend a Bracciano, organizzato da Enzo di Frenna, fondatore della Netdipendenza Onlus. E’ stata una consapevole presa di coscienza. Ha compilato il test di autodiagnosi e il punteggio finale è risultato in un rischio molto alto, con il seguente verdetto: “Dedichi troppo tempo alle relazioni digitali e il rischio videodipendenza è alto. Senza controllare in continuazione il flusso informativo, i commenti e le notifiche sui social networks hai paura di perderti qualcosa. Gli strumenti di comunicazione mobile ti seguono come un’ombra e li controlli in modo ossessivo, anche in orari notturni. Il sovraccarico informativo cognitivo è molto alto e i sintomi di tecnostress possono mettere in pericolo la salute”. FONTE: LA STAMPA