MARCO PICCOLO

OGGI E' LA GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA PER IL 2014, CHE POESIA RICORDI? DISPRIGIONARE L'IMMENSO


Come e perchè ragionare di poesia? Cos'è che rende questa forma d'arte tanto inquietante da determinare reazioni sempre ambivalenti, perlopiù estreme, quasi mai neutrali? Per quale ragione i poeti  ci appaiono intriganti e irritanti, suggestivi e talvolta enigmatici, ma mai indifferenti al nostro sentire? POESIA COME ESPERIENZA DI VITA E DI MORTE
 In questa giornata  voglio qui ricordare la straordinaria poesia di Vincenzo Cardarelli dedicata, appunto,  alla vita e alla morte:  Morire sì, non essere aggrediti dalla morte. Morire persuasi che un siffatto viaggio sia il migliore. E in quell'ultimo istante essere allegri come quando si contano i minuti dell'orologio della stazione e ognuno vale un secolo. Poi che la morte è la sposa fedele che subentra all'amante traditrice, non vogliamo riceverla da intrusa, né fuggire con lei. Troppo volte partimmo senza commiato! Sul punto di varcare in un attimo il tempo, quando pur la memoria di noi s'involerà, lasciaci, o Morte, dire al mondo addio, concedici ancora un indugio. L'immane passo non sia precipitoso. Al pensier della morte repentina il sangue mi si gela. Morte non mi ghermire ma da lontano annùnciati e da amica mi prendi come l'estrema delle mie abitudini.