MARCO PICCOLO

ANIMALANDO, CANE SUPER TESTIMONE IN PROCESSO PER OMICIDIO, LABRADOR, TOURS, FRANCIA,


Un labrador "interrogato" a lungo come persona informata dei fatti nel processo sull’assassinio del suo padrone:  “Giuri di dire la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità” Drammatizzandola un po’,  si potrebbe raccontare così la testimonianza resa da un cane.... TESTIMONE INCONSAPEVOLE
Nel tribunale di Tours, in Francia,  il labrador Tango è stato chiamato a testimoniare nel processo per l’omicidio del suo padrone. Su richiesta del Pubblico Ministero, infatti, il cane è stato portato davanti alla corte in qualità di “persona informata dei fatti” ed è stato sottoposto a  un confronto con l'imputato (noi diremmo: "un test probatorio"). Al sospettato di omicidio, infatti, è stato ordinato di minacciare il povero Tango (come sembra sia avvenuto durante il delitto)  con un bastone per verificare la reazione dell'animale nei suoi confronti. Lo stesso test è stato poi effettuato con un altro cane della stessa razza, età e condizione.  Successivamente  le reazioni dei due animali sono state comparate. Entrambi sono "trasaliti visibilmente" di fronte alla minaccia del bastone  e hanno esibito condotte simili, dunque non si è potuta registrare la “testimonianza” di Tango come un punto in favore dell’accusa. In buona sostanza un Labrador a fronte di persona che brandisce un nodoso bastone ha paura e si ritrae.   “Questo tipo di esperimento costituisce un pericoloso precedente –si è lamentato il legale della difesa- se Tango avesse ringhiato oppure alzato la zampa destra, mosso la coda, digrignato i denti, voleva forse dire che stava riconoscendo il mio cliente e lo indicava come assassino?". Osservazione condivisibile, almeno fino a quando fido non avrà imparato a rispondere alle insidiose domande di un avvocato.