MARCO PICCOLO

LA NOTIZIA CURIOSA DEL GIORNO, NUDA SU NUDO, “L’ORIGINE DEL MONDO” DAL VIVO A PARIGI, UNA ARTISTA NUDA AL MUSEO D’ORSAY


È arte? La lussemburghese Deborah de Robertis  dopo la sua performance, senza veli davanti al celebre quadro "L'origine del mondo" ha subito  non solo violente critiche su internet ma anche è stata interrogata  negli uffici della Polizia belga… Intanto,  il video da lei realizzato è già stato rimosso da Youtube.... NUDO D'ARTISTA  
Arte  o  mera provocazione al Museo d’Orsay di Parigi? La performance della giovane lussemburghese Deborah de Robertis,  è consistita  nel  posare  nuda davanti al celebre quadro “Origine del mondo”, dipinto da Gustave Courbet nel 1866. E’ verosimile credere che  l'artista  abbia  solamente voluto riprodurre il quadro, ma la sua idea non è stata  apprezzata  all'interno del museo, i cui guardiani hanno allertato la polizia che l’ha  fermata con l’accusa di «esibizionismo in luogo pubblico» ( reato equivalente ad “atti osceni in luogo pubblico”). Deborah de Robertis si è detta stupita della reazione. Lei non intendeva affatto provocare. "Se si fa astrazione del contesto, si potrebbe ridurre questa performance a un atto esibizionista" ha dichiarato. "Ma quello che ho fatto non è un atto impulsivo, è una cosa riflettuta. Mostrando la mia vagina davanti a questo quadro, in questa sala, in questo museo, ho creato una nuova opera artistica." In una successiva intervista la de Robertis ha  spiegato di avere voluto riproporre la sua versione del quadro di Courbet: vestita con un abitino di paillettes dorato, con il sottofondo musicale dell’“Ave Maria” di Schubert. Per questo  la donna si è seduta a gambe divaricate davanti al dipinto, mostrandosi ai visitatori. La “performance”, intitolata “Lo specchio dell’origine”, avrebbe avuto l’obiettivo di incarnare «lo sguardo assente del sesso dipinto da Courbet» nei «frammenti di specchio», rappresentati dai visitatori del museo. La sala è stata subito sgomberata e come detto  sopra la polizia ha fermato la donna e l’ha portata in commissariato: la de Robertis ha ribattuto all’accusa  ricordando «tutte quelle donne-oggetto o modelle che sono rappresentate sulle pubblicità delle riviste e sono guardate nell’indifferenza più totale da una società cieca».