Riconoscere l'altro ... Facile a dirsi! Passi ancora per l'altro che mi scelgo come compagno di strada. Ma «l'altro anonimo», gli altri della «folla anonima» che esistono al mio fianco e di cui non so nulla. Mi coinvolgono veramente? No, io sono qui, loro sono là.....ALTRI NOI
Gli altri spesso mi sono di ostacolo e di ingombro. Se non posso ignorarli, accetto che esistano accanto a me, a condizione che anch'essi accettino la mia esistenza. In fondo, non chiedo che un patto di non-aggressione per vivere, dico un patto di non-aggressione perché sono costretto a confessare che l'altro, gli altri, mi fanno paura. L'altro - «corpo estraneo» - ruba il mio lavoro, il mio salario, il mio alloggio, il mio posto al sole, la mia libertà, la mia vita, mi corrode come un cancro..... Il riflesso razzista è un riflesso dettato dall'istinto di sopravvivenza, un riflesso di disperazione che avvelena coloro che sentono minacciata la loro vita. lo non posso sopportare l'altro se non mi interessa. E il solo modo di trovare l'altro interessante, per me, è di interessarmi io, di non subire più la sua differenza né la distanza che mi separa da lui. Forse io arriverò così a esorcizzare la paura dell'altro, una paura ancestrale, una paura assassina. È sconcertante e insieme appassionante costatare che l'umanità non ha mai finito di uscire dalla disumanità di cui non riesce a liberarsi, come l'oro dalla ganga.