MARCO PICCOLO

RIFLESSIONE DELLA SERA, IO, GLI ALTRI, XENOFOBIA, NEGRI, FROCI, GIUDEI, ETERNA GUERRA CONTRO "GLI ALTRI"


Riconoscere l'altro ... Facile a dirsi! Passi ancora per l'altro che mi scelgo come compagno di strada. Ma «l'altro anonimo», gli altri della «folla anonima» che esistono al mio fianco e di cui non so  nul­la. Mi coinvolgono veramente? No, io sono qui, loro sono là.....ALTRI NOI
Gli altri spesso  mi sono di ostacolo e  di ingombro. Se non posso ignorarli, accetto che esistano accanto a me, a condizione che  anch'essi accettino la mia esistenza. In fondo, non chiedo che un patto di non-aggressione per vivere, dico un patto di non-aggressione per­ché sono costretto a confessare che l'altro, gli altri, mi fanno paura. L'altro - «corpo estraneo» - ruba il mio lavoro, il mio salario, il mio alloggio, il mio posto al sole, la mia libertà, la mia vita, mi cor­rode come un cancro.....  Il riflesso razzista è un riflesso dettato dall'i­stinto di sopravvivenza, un riflesso di disperazione che avvelena co­loro che sentono minacciata la loro vita. lo non posso sopportare l'altro se non mi interessa. E il solo mo­do di trovare l'altro interessante, per me, è di interessarmi io, di non subire più la sua differenza né la distanza che mi separa da lui. For­se io arriverò così a esorcizzare la paura dell'altro, una paura ance­strale,  una  paura assassina. È sconcertante e insieme appassionante costatare che l'umanità non ha mai finito di uscire dalla disumanità di cui non riesce a li­berarsi, come l'oro dalla ganga.