OTELLO, CENERENTOLA, EDIPO, ELECTRA, MÜNCHHAUSEN, PETER PAN... Oltre ai classici complessi (INFERIORITÀ, SUPERIORITÀ, EVIRAZIONE, ABBANDONO, CAINO, SUPERDOTATO, COLLEZIONISTA, COLPA ecc.), l'essere umano tende a vivere sempre in maniera complicata qualsiasi situazione, sia che dipenda da se stesso sia dagli altri o dagli avvenimenti esterni. Ci sono complessi di ogni tipo… IL POST DEI COMPLESSI
OTELLOIl geloso per antonomasia, il Moro di Venezia di Shakespeare dà il nome a questo complesso. Chi ne soffre è una persona che vive tormentata dalla gelosia, persino dell'aria che respira l'altra persona.CENERENTOLANe soffre chi pensa che, dopo essere stata rifiutata dalla propria famiglia, migliorerà la propria situazione familiare ed economica cercando di unirsi a un'altra persona.EDIPONe soffre l'uomo che paragona tutte le donne alla propria madre. In tutta la sua vita cerca una donna che le assomigli e la allontana quando si accorge che non è come lei.ELECTRANe soffre la donna che non trova mai l'uomo adeguato. Adora il padre e lo vede come il giusto mix di qualità, e non trova qualcuno che possa esserne all'altezza.MÜNCHHAUSENChi ne soffre è il prototipo del bugiardo, che inventa storie rocambolesche e difficili da sostenere nel tempo, in cui è l'eroe-vittima colpito da malattie e/o traumi psichici. E tutto questo per attirare attenzione e simpatia verso di sé o ottenere altri “benefici secondari” (sono "meccanismi di difesa" messi in atto per compensare sentimenti di inferiorità).PETER PANNe soffre chi si comporta ancora come un bambino, non vuole crescere, non accetta le responsabilità e preferisce considerare la vita come un gioco.NOTA INTEGRATIVAI complessi: le idee più forti dell' inconscio. Il concetto di "complesso", proposto dalla psicoanalisi con un significato specifico e ben delimitato, è stato così intensamente assorbito dalla nostra cultura e dal linguaggio comune parlato, che ha finito per assumere un' impronta più ampia, più genuina e forse più attendibile come riflesso delle emozioni che fermentano nel profondo della psiche umana. La dottrina di Freud considerava i "complessi" come gruppi di idee sostenute da una forte carica emotiva, rimosse nell'inconscio perché vissute come inaccettabili e suscettibili di emergere successivamente con varie dinamiche, normali o patologiche. Nell'accezione corrente, letteraria ma anche popolare, i "complessi" sono più largamente intesi come desideri, dubbi o preoccupazioni angoscianti, che dominano la nostra vita psichica, non avvertiti o intuiti in modo sottile e incompleto dalla coscienza. La mia esperienza clinica mi ha convinta che questa seconda visione, meno rigorosa e ristretta, corrisponda meglio alla duttilità di quanto avviene in noi.