IL BLOGGER VA IN PARADISO?
Io sono convinta che debba esserci un'altra vita per i blogger "qui labourent de la plume", un Paradiso o comunque un "al di là" ove sia riconosciuta l'oscura fatica che loro costa un post, una riga, una parola, un commento. Il blogger potrà esser celebrato, glorificato, ma nessuno si accorgerà che quella tal frase o parola risponde a uno strenuo impegno, nasce da una tensione dolorosa; le "affres du style", o soltanto il travaglio dell'espressione restano senza compenso nella community, onde è logico che la retribuzione attenda il blogger militante in un altro mondo. Se vi è giustizia almeno nell'altro mondo.