MARCO PICCOLO

RIFLESSIONE DELLA SERA, INFAMIA, MARTIN LUTHER KING, MALCOM X, DONNE COME FEMMINE DEL MASCHIO, PREDATORI, HOMO SAPIENS


Un mondo di predatori e di predati dove prostituzione, stupro e pedofilia rischiano facilmente di confondersi con una sessualità libera e istintiva, sottratta a ogni senso di colpa...MA I TEMPI DELL'INFAMIA SONO DAVVERO PASSATI?
 Subito dopo la seconda guerra mondiale e fino almeno ai tempi di Martin Luther King e di Malcolm X, era difficile per le donne di colore non esser viste come puttane e per i loro figli, disseminati senza speranze per le strade, non esser presi per teppisti. Le une, usate come femmine dai maschi delle loro stesse comunità, ghetti urbani o sobborghi rurali che fossero, e trattate come merce di scambio da padri/padroni in ogni senso miserabili. Gli altri, educati dalla solitudine e dall'abbandono a coltivare l'arte di sopravvivere, prima ancora che quella di arrangiarsi. Un mondo di predatori e di predati dove prostituzione, stupro e pedofilia rischiavano facilmente di confondersi con una sessualità libera e istintiva, sottratta a ogni senso di colpa. Un mondo nel quale i peccati e i reati erano semmai altri: cercar di realizzare per sè e per i propri cari il Sogno Americano, anche se si era neri di pelle; reclamare i propri diritti o almeno non sottomettersi in silenzio ai soprusi dei bianchi; rendersi autonomi dagli antichi padroni; o darsi semplicemente da fare per avere un briciolo in più di quel poco che già si possedeva.