I bambini esplorano, indagano e fanno domande aprendo in questo modo nuove finestre sul mondo. Le domande consentono loro di stabilire connessioni nel mistero della vita e capire in che modo si inseriscono nel quadro complessivo. La velocità del loro sviluppo personale dipende dal numero e dalla qualità delle domande che pongono, e dalla loro determinazione a dare un senso all'esistenza. CARO GESÙ, LA GIRAFFA LA VOLEVI PROPRIO COSÌ O È STATO UN INCIDENTE?
I bambini imparano prestissimo a fare domande. Se avete figli piccoli, assisterete quotidianamente a questo processo al contempo straordinario, bizzarro, sbalorditivo, impressionante ed efficace. Crescendo, però, tendiamo a smettere di fare domande e iniziamo a offrire risposte. Smettiamo di pensare.
La nostra curiosità per gli enigmi della vita scompare. Dal momento che padroneggiamo una piccolissima parte del nostro ambiente, lo accettiamo per dato. Siccome smettiamo di farci domande, perdiamo la capacità di scoprire schemi nuovi. Gli investigatori sono diversi, e questo spiega perché i romanzi gialli affascinano così tanti lettori. I detective, come il Commissario Montalbano, nati dalla fantasia, sono spinti a trovare la risposta a una particolare domanda: chi è stato? E giungono alla soluzione pensando all'impensabile e percorrendo piste apparentemente senza sbocco. Quando finalmente arrivano alla risposta, questa è originale e inattesa. Gli investigatori - e alcuni scienziati - sono fra i pochi adulti che ancora pensano come bambini amano fare domande e approfondire le proprie conoscenze. Fare domande... e non sposare automaticamente l'opinione comune, né accettare acriticamente ciò che ci viene detto o che vediamo scritto (bufale, notizie infondate, frottole, fandonie, panzane, voci, rumors, pettegolezzi, leggende metropolitane, stupidaggini, ecc...) è un'attività che porta occasionali intuizioni grazie alle quali è possibile ribaltare la realtà e salire a un livello di esistenza più elevato. L'indagine svela un mondo insospettato e sotterraneo, un reame intrigante in cui ciò che credevamo buono in realtà non lo è, dove si nasconde ogni sorta di collegamento, dove un evento apparentemente insignificante può scatenare una valanga, dove intuizioni fulminanti fanno capolino e increspano lo "stagno" lutulento delle banalità, delle risposte ovvie, dei pensieri già fatti e pronti all'uso.