C'era grande attesa per la benedizione solenne 'Urbi et Orbi' di Papa Francesco… La nostalgia della pace interiore e dell'amore perduto ci spinge a ricominciare da capo e riscrivere la vita seguendo le orme di un bambino straordinario che ci precede e che, ad ogni nostro richiamo si ferma, ci porge la sua piccola mano e ci guida con tenerezza… RICOMINCIAMO DA GESÙ BAMBINO
Natale! Gesù è nato. Ma proprio il 25 dicembre? Niente di meno sicuro. I liturgisti lo sanno bene: si è iniziato col festeggiare l'Epifania. Natale è venuto più tardi in Occidente, attorno al III-IV secolo. E si è scelta per questa festa una coincidenza geniale. Infatti, mentre il solstizio d'estate (21-24 giugno) annuncia il declino (Giovanni Battista: «È necessario che lui cresca e che io diminuisca»), il solstizio d'inverno annuncia la rimonta dell'astro solare: il Sole invitto! Una festa pagana che si volle cristianizzare, conservando così tradizioni multisecolari. Oramai, almeno nel calendario, il sole pagano è soppiantato dal sole cristiano, il Cristo. Da allora comincerà a svilupparsi una liturgia complementare e più suggestiva, attorno alla mangiatoia, con l'asino e il bue, suggeriti da un passo di Isaia (1,3). Poco importa se non è vero, purché si conservi l'essenziale. E l'essenziale non è il sentimento di povertà e di umiltà, l'essenziale non è il freddo, il ghiaccio, la neve ... No, l'essenziale è la venuta del Figlio di Dio nel mondo per salvare l'umanità. «Riconosci, o cristiano, la tua dignità», dirà san Leone in uno dei suoi sermoni a Roma. Noi abbiamo l'audacia di credere che l'umanità non morirà. Perché gli uomini, tutti gli uomini, sono chiamati da questo Bambino a diventare figli di Dio.