Speranza, felicità, futuro, qualità della vita, umanizzazione della società, mondo su misura dell'uomo... VITA E SALVEZZA
Il termine salvezza, classico nell'universo di discorso della fede, può sembrare assente dal linguaggio contemporaneo e poco significativo per l'uomo di oggi. Non è però assente dalla nostra cultura e dalla nostra vita il problema della salvezza. A questo problema rimandano espressioni molto più familiari alla nostra sensibilità, come: speranza, felicità, futuro, qualità della vita, umanizzazione della società, mondo su misura dell'uomo, ecc.; si tratta di espressioni che rivelano la consapevolezza, magari implicita, ma profondamente radicata nella psicologia collettiva, del fatto che l'identità dell'uomo, la sua autentica realizzazione, una vita umana individuale e collettiva desiderabile e degna devono ancora essere raggiunte, che l'uomo vive quindi, come singolo e come collettività una vita non pacificata, non libera, non felice, una vita penosamente coartata da limiti a tutti i livelli, una vita insomma che ha bisogno di essere liberata, elevata, qualitativamente migliorata, in una parola, salvata. Questa consapevolezza è una esperienza in certo modo universale, anche se diversamente strutturata nelle varie culture e situazioni storiche personali e sociali. È una domanda che insopprimibilmente sale dalla vita, a cui l'uomo può dare di fatto le risposte più diverse e contrastanti ma che non può eludere.