MARCO PICCOLO

TU DI CHE COMUNICAZIONE SEI? TRADIZIONALE, ABITUDINARIA, RAZIONALE, ANSIOSA, DEPRESSA, SOSPETTOSA, EGOCENTRICA, SPONTANEA


Ognuno di noi ha un suo modo particolare di comunicare: il tono, le parole, i gesti, le frasi ricorrenti... Le forme della comunicazione possono anche esprimere la nostra personalità o situazioni di disagio e di conflitti. Scopri quali di queste forme coincidono di più con la tua modalità di comunicare con gli altri... NOVE FORME DI COMUNICAZIONE
 1. LA FORMA TRADIZIONALE Sono vincolata alle regole della vita sociale: tutto deve soddisfare gli standard del buon gusto. Conosco a memoria il modo di gestire una serie di argomenti che sembrano "neutri" in una discus­sione che sta diventando scomoda. Non mi sfogo o inceppo. 2. LA FORMA DELL'ABITUDINE Mi muovo sul sentiero delle buone maniere, cioè del "politi­camente corretto". Ma ho una scintilla che salta fuori di tanto in tanto che mi fa dire anche parole ineleganti, come a voler dimostra­re e sottolineare qualcosa. 3. LA FORMA RAZIONALE Comunicare mi sembra il modo ideale per esercitare l'arte della persuasione. I miei discorsi sono spesso lunghi monologhi com­plessi: voglio essere certa d'aver spiegato bene. Questo atteggia­mento riflette il dominio della ragione: è tutto nella mente. 4.  LA FORMA ANSIOSA Il mio stile per comunicare è caratterizzato dal timore di non farmi sufficientemente capire, apprezzare, approvare. E’ un susseguirsi di domande, scuse, correzioni. Un modo di espri­mermi che rivela tutta la mia insicurezza. 5. LA FORMA DEPRESSA Parlo poco e con voce bassa mista a paura. Non trovo mai un buon argomento di conversazione che m'interessi per più di cinque minuti ... a volte mi contengo per non esplodere o scateno un'aggressività repressa e colpevole. 6. LA FORMA REPRESSA Ciò che conta per me è il con­trollo. Mai una parola di troppo, mai un gesto sbagliato. Blocco l'espressività per fermare la carica emotiva che è in me. 7.  LA FORMA SOSPETTOSA Parlo spesso servendo mi di meta­fore e proverbi che appartenevano alla mia famiglia d'origine e pon­go attenzione a ogni gesto e a qualsiasi sguardo ed espressione, per sottolineare come valide le mie ragioni. In questo modo la comunicazione con gli altri viene compromessa dai miei pregiudizi. 8. LA FORMA EGOCENTRICA Tendo a metter mi al centro di ogni tipo di comunicazione. Spes­so parlo in prima persona e mi piace raccontare aneddoti e cose che mi sono successe. In questo modo corro il rischio di togliere spazio agli altri: in pratica non do vita a un vero dialogo. 9. LA FORMA SPONTANEA Si tratta di un modo di comu­nicare liberamente, in modo naturale. I miei pensieri arrivano direttamente al mio interlocutore, senza filtri. Lo sguardo, i gesti, sono risorse che mi danno fidu­cia. È la strada migliore per una comunicazione veramente efficace.