MARCO PICCOLO

RIFLESSIONE DELLA SERA, FIDUCIA, RESISTENZA INTERIORE, CRESCERE NELLA FIDUCIA, VIVERE CON EQUILIBRIO E SERENITÀ


La fiducia  è straordinariamente importante per non sentirsi mai braccati dall'esperienza e viversi in una condizione di aut-aut che può portare alla dispera­zione e al vuoto….  Il benessere di ciascuno di noi  passa attraverso la capacità di entrare in sintonia con l'ambiente sociale e culturale nel quale si muove, conosce, agisce, entra in relazione con gli altri e con il mondo. Tutto ciò  prende spunto dalla fiducia intesa come aspetto fondamentale per imbastire rapporti e relazioni interpersonali tali da consentire al soggetto di costruirsi una base sicura per poter rispondere adeguatamente alle sfide e ai rischi che i continui cambiamenti della modernità richiedono. LA FIDUCIA. PASSAPORTO PER LA VITA
 La fiducia è una buona protezione per se stessi. Si tratta di un atteggiamento che pone benevolmente il singolo nei confronti dell'altro e che, dunque, dispone a un'attesa positiva.  C'è chi pensa male fino a prova contraria...  il fiducio­so, invece, pensa sempre, fino a prova contraria, bene. Una disposizione di base a cui si aggiungono «belle» o «brutte» esperienze a rinforzarla o indebolirla.  In un caso, uno si aspetta di trovare le premesse per un'amicizia; nell'altro, di fronte a uno sconosciuto si at­tiva la reazione difensiva, come davanti a un nemico. Contrariamente alla convinzione diffusa, la fiducia non è una «qualità» per diventare più facilmente vittima, dal momento che non vengono messe in atto pronte difese. Anzi, è la sfiducia ad aumentare la probabilità di subire dei danni. Uno sfiduciato manderà stimoli di maggiore ag­gressività che così attiveranno quella dell'interlocutore, che potrà attuare una difesa eccessiva o un attacco devastante. La condizione di fiducia ha la capacità di «disarma­re», di togliere nell'altro il timore d'essere sopraffatto, e così contribuisce a diminuire anche nell'interlocutore la sua tendenza a diffidare. Non c'è dubbio che la fiducia viene acquisita nel primo periodo di vita: un ambiente sereno, che non generi ansia, che permetta una relazio­ne madre-figlio continua e coerente, e dunque rassicu­rante, toglie ogni difesa iniziale, ogni paura che la relazione con l’altro sia necessariamente punitiva: l'incostanza affettiva dei geni­tori è veramente un danno, proprio perché fa temere l'esito di un incontro che alcune volte è incomprensibil­mente sereno e altre minaccioso. La fiducia come elemento di base è il primo obietti­vo dell'educazione e permette di affermare con disinvoltura e sicurezza la propria personalità e vivere con equilibrio e serenità il rapporto con gli altri.