MARCO PICCOLO

HORRIBILE VISU, CAMPAGNA SHOCK, A MALI ESTREMI, ESTREMI RIMEDI


Sono stata molto in dubbio sull'opportunità di  pubblicare queste foto, poi ho scelto quelle meno "impressionanti".... PAURA  CON I PACCHETTI ANONIMI E LE IMMAGINI SHOCKL'ESPERIMENTO AUSTRALIANO FUNZIONA  
Se i  pacchetti di sigarette  fossero di un brutto colore olivastro, con  foto scioccanti che producono un’ emozione violenta e una ripercussione profonda documentando i danni del fumo ai diversi organi,  la battaglia al tabagismo avrebbe qualche possibilità di successo in più?  Sembra proprio di sì.  Lo dimostrano i risultati  dell’ imponente  ricerca  condotta dal Cancer Council of Victoria e presentati oggi alla WORLD CONFERENCE ON TOBACCO AND HEALTH AD ABU DHABI. Infatti, dai dati emerge con chiarezza  che nel primo anno dalla loro introduzione i “pacchetti scioccanti” hanno  indotto molte persone a smettere di fumare. Un tendenza confermata dai dati dell'Istituto di statistica, secondo cui nel 2014 il consumo di tabacco è ulteriormente diminuito del 12,2%. Inoltre, al contrario di quello che si  temeva non si è incrementato il mercato nero delle sigarette  e i “pacchetti scioccanti” motivano anche i più giovani a riflettere se valga o meno la pena di rovinarsi la vita per un vizio inutile e dannosissimo.
NOTA INTEGRATIVA Le etichette shock che mostrano i danni alla salute  per scoraggiare il consumo di sigarette potrebbero essere ugualmente efficaci anche per contrastare l’epidemia di obesità. Così  le due  principali organizzazioni a livello mondiale contro l'obesità hanno lanciato questa proposta in occasione dell’assemblea generale dell’Oms. Il prossimo mercoledì sarà avanzata l’ipotesi di una vera e propriaco ‘Convenzione Globale’ contro il cibo poco salutare, sul modello di quella contro il tabacco legalmente vincolante per i paesi che l’hanno ratificata. L’obiettivo è quello di riuscire ad ottenere una serie di misure più rigide  contro una malattia che è anche più pericolosa del fumo. Tra le iniziative adottabili ci sarà  anche l’apposizione di etichette con messaggi che avvisino del pericolo per la salute o addirittura con immagini shock degli effetti dell’obesità sopra le confezioni degli alimenti più pericolosi.