MARCO PICCOLO

LA FOTO DEL GIORNO, LA BIMBA CHE HA COMMOSSO IL MONDO, IL VISO SPAVENTATO E LE MANI ALZATE, IMMAGINI SIMBOLO


Cosa si nasconde dietro a questa foto? Lo rivela per la prima volta l'autore dello scatto, il fotografo turco Osman Sagirli... Un volto di bimba con lo sguardo angosciato e quasi adulto, la piega delle labbra all’ingiù e quelle manine alzate tipiche di chi si arrende: è lo scatto che sta facendo il giro del web, divenendo il simbolo di una guerra terribile... LA BIMBA SIRIANA CHE HA COMMOSSO IL MONDO. "PENSAVA LE SPARASSERO. ERA SOLO UNA FOTO" 
 La fotografia parla da sola. E parla più di tante parole. Il suo sguardo, il suo gesto riassume tutto l'orrore della guerra in Siria. Ma potrebbe essere di qualsiasi guerra. L'immagine della bambina di quattro anni col viso spaventato e le mani alzate ha fatto il giro del mondo. Si chiama Hudea ed è stata fotografata nel campo profughi siriano di Atmeh, vicino ai confini con la Turchia. Vive lì, insieme alla mamma e ai fratelli. La storia di questa foto è stata raccontata alla BBC direttamente dal fotografo turco Osman Sagirli, autore dello scatto che ha commosso il mondo e conquistato la rete (è stata ritwittata 11 mila volte). "Avevo una macchina fotografica con un teleobiettivo ingombrante. La bambina ha pensato fosse un’arma e ha alzato le mani in segno di resa" ha raccontato il fotografo. E ha poi aggiunto: "Pensava che le avrei sparato. Non aveva capito che si trattava di una macchina fotografica. In genere alla vista di un obiettivo i bambini ridono, scappano o si nascondono la faccia". Osman Sagirli ha pubblicato l'immagine per la prima volta sul giornale Türkiye. È da 25 anni che il fotografo scatta immagini nelle zone di guerra. Il suo intento è proprio quello di ritrarre la sofferenza e la distruzione dei conflitti bellici attraverso gli occhi dei bambini. Occhi che più degli altri riescono a raccontare l'inutilità delle guerre.NOTA INTEGRATIVA: IMMAGINI SIMBOLOHudea, la bimba con le manine alzate, è destinata a diventare un simbolo, unendosi ad altri scatti storici
che resteranno per sempre. Si pensi al Miliziano colpito a morte di Capa o ancor più alla «napalm girl», la bimba immortalata dal fotografo Nick Ut nel momento in cui (nel 1972) un aereo militare sud-vietnamita che stava compiendo un raid a caccia di vietcong sganciò il suo mortale carico di bombe al napalm sulla popolazione del piccolo villaggio di Trang Brang. Oggi quella bambina diventaat adulta, Kim Phuc, racconta di aver passato tutta la vita cercando di scappare da quella foto. Ma Kim è ancora viva e la foto che la ritrae è diventata un emblema del pacifismo. E chissà tra cinquant’anni che ne sarà della bimba con le mani alzate che si arrende davanti al flash?