"Der Katzenfresser" ("il divoratore di gatti") si rifiuta di fare castrare i suoi gatti perché, devono finire nel suo piatto... Va da sè che "Der Katzenfresser" è ligio nel rispettare i metodi di uccisione dei propri felini che prevedono, per legge, lo stordimento e il dissanguamento. Bastonare o annegare l'animale in una fontana sono metodi barbari che la Svizzera non tollera... IL GATTO FINISCE NEL PIATTO
Perché proibire di mangiare carne di gatto quando possiamo tranquillamente cibarci di cavalli, conigli, mucche, agnelli, eccetera? E' questa la domanda che si pongono in molti dopo aver appreso dal quotidiano "St. Galler Tablatt" della passione per la carne di gatto di un contadino appenzellese che ha raccontato di non far castrare i suoi micetti perché risulterebbero, a suo dire, più saporiti quando vengono cucinati.
Il caso ha risollevato il tema riguardante l'inesistenza, in Svizzera, di una legge che vieti di cibarsi di carne di gatto. In realtà la vendita, il commercio e l'offerta al ristorante di questo tipo di carne sono proibiti però a casa propria uno può liberamente scegliere cosa mangiare. Tomi Tomek, fondatrice e presidente dell'associazione di protezione degli animali "SOS Chats Noirigue" ha dichiarato che il 2-3% della popolazione svizzera, ossia 250mila persone, si ciba regolarmente di carne di gatto. Una cifra considerevole su cui l'Ufficio federale della sicurezza alimentare nutre delle perplessità . Aggiunge la signora Tomek che le si spezza il cuore se immagina i figli dell'anziano agricoltore che giocano con dei gattini che finiranno per essere mangiati
NOTA INTEGRATIVA“Basta alla carne di cane e di gatto in Svizzera”. L’associazione animalista Sos Chat Noraingue ha raccolto oltre 16mila firme e le ha consegnate al Parlamento elvetico perché il commercio e il consumo di carne di gatto e di cane vengano vietati in Svizzera. La carne di cane viene principalmente utilizzata per realizzare delle salsicce, mentre quella di gatto, soprattutto durante il periodo natalizio, verrebbe consumata in famiglia e cucinata come il coniglio. «Una barbarie inaccettabile» sottolinea l’associazione che nel 2013 era riuscita a ottenere il divieto di commercio di pelli di gatto. Gli animali domestici non sarebbero considerati derrate alimentari e, dunque, non potrebbero teoricamente essere vendute o mangiate. Ma non esistendo una legge che ne imponga il divieto formale, non sono neanche previste sanzioni. Non è la prima volta che un’associazione animalista svizzera prova a modificare la legge sulla protezione e tutela degli animali: nel 1993 il Parlamento elvetico rigettò una richiesta di vietare il consumo di carne di animali domestici.