MARCO PICCOLO

SCIENZA, PSICOLOGIA, CULTURA, VITTIMISMO, LA SINDROME DI CALIMERO, QUANDO L'ERBA DEL VICINO È SEMPRE PIÙ VERDE


Il vittimismo  rende le persone piccole piccole  con bassa autostima che si manifesta attraverso una rabbia distruttiva e cieca. Sentirsi bersaglio costante di sfortune e ingiustizie è un alibi: un atteggiamento che altera la personalità e fa danni... IN-SODDISFAZIONE Smettere di fare la vittima senza diventare carnefice
 Il vittimismo limita l'autonomia della persona che l'adotta e danneggia la sua autostima. Scaricando le
sue responsabilità "sul mondo" annulla tutte le possibilità di cambiamento e di libertà futuri. Quando uno si comporta da "vittima"  sta delegando ad  altri  lo sviluppo della sua vita  e si sta disegnando un destino che dipende dalla volontà altrui. Scrive il collega Raffaele Morelli: "Diffuso ben più di quanto pensiamo, il vittimismo esprime un modo immaturo, per lo più inconscio, di vivere le relazioni e di affrontare la realtà. Esso si innesca quando la persona sente di non poter sostenere il confronto in modo paritario. Proclamandosi vittima invece può ottenere molti vantaggi: indulgenza, ascolto, affetto, protezione." Il vittimismo si apparenta con la viltà, la codardia, l'invidia, il rancore, la gelosia ...
NOTA INTEGRATIVALa c.d. "sindrome di Calimero", come ho avuto occasione di scrivere altrove, è l'arte di farsi compatire facendo la vittima, presentandosi sempre come oppresso, perseguitato, osteggiato e danneggiato da persone e circostanze... In chi soffre della "sindrome di calimero" si apprezza da una parte il rifiuto di ogni assunzione di responsabilità nella dinamiche che si sono venute a creare; dall’altra l’incapacità (e la mancanza di volontà) di mettersi in discussione, di riconoscere i propri errori, di chiedere scusa, di rimediarvi attraverso un comportamento improntato al rispetto degli altri.