MARCO PICCOLO

URLA “BACKIE!” ,VITA DI RELAZIONE, AMSTERDAM, IL SELLINO PORTAPACCHI GIALLO, FOTOGALLERY, SOVRAFFOLLAMENTO, TRAFFICO INTASATO


AMSTERDAM 
Un sellino portapacchi giallo, sul quale caricare i turisti per le vie di Amsterdam: gratuitamente e solo per il piacere di condividere un pezzo di strada. Si chiama “Yellow Backie” il progetto messo in piedi da Hanny Kooij, Wilmar Versprille, Matthijs Groos e Martin Luyckx, quattro ragazzi che da anni si occupano di noleggio bici, e che hanno cercato di offrire una risposta al malumore che sempre più serpeggia tra gli abitanti della capitale olandese, stanchi di trovarsi le strade affollate di visitatori e di dover improvvisare spericolati zig zag tra i pedoni. 
 «Ci sono diversi problemi con il sovraffollamento e il turismo che invade Amsterdam ogni giorno - spiega Martin – Così tra le possibili soluzioni c’è stata quello del far incontrare, fisicamente, chi la città la vive e i suoi ospiti. La bicicletta è un mezzo di trasporto perfetto, è economico, salutare e non danneggia l’ambiente. E poi è una cosa normalissima nei Paesi Bassi dare un passaggio a qualcuno. Il “sellino giallo” è una logica conseguenza di tutto questo. E il suo funzionamento è semplicissimo: basta scriverci una mail con una motivazione simpatica e originale spiegando perché si desidera diventare un Backie Driver. Se riteniamo la richiesta adatta convochiamo la persona nella nostra officina e montiamo il sellino. 
 Quando un turista vede un ciclista con una bicicletta con il portapacchi giallo può urlare “Backie!” e chiedere uno “strappo”. Dal lancio dell’iniziativa sono già 250 le richieste, e attualmente sono un centinaio i driver che pedalano quotidianamente in attesa di essere fermati. Tra le motivazioni più frequenti il desiderio di fare nuove amicizie, rendere meno noioso il viaggio verso il lavoro e avere una scusa per rallentare e trovare il tempo per accorgersi di quello che si può vedere e gustare lungo l’itinerario.  
 «È esattamente ciò che stiamo cercando di fare. Tutti noi dovremmo rallentare di tanto in tanto per poter entrare in contatto con altre persone: di solito siamo di fretta, scappiamo e ignoriamo ciò che non conosciamo. La frase tipica di chi chiede un passaggio è: “Mi porti in fondo alla strada?”. La dimostrazione che basta davvero poco per cambiare una città». 
FONTE: LA STAMPA DI TORINO