MARCO PICCOLO

scenari dei postriboli ticinesi, la terra del sesso legale, prostituzione, tra visibile ed invisibile, miti e realtà


È ormai un appuntamento obbligato. Un po' come l'inizio della scuole o le foglie che cadono in autunno. Parlo del servizio televisivo che  l'incravattatissimo Enrico Lucci, delle Iene, trasmette dal Ticino per "spiare" nel   mondo dei postriboli e della prostituzione. Il successo di volta in volta cresce... forse per  il voyeurismo e la morbosità  proprio di una certa parte di pubblico.... Un dato è comunque certo nei  postriboli sulla fascia di confine  i clienti, per il 90% , sono proprio  gli italiani ...AMORI VENALILE IENE TORNANO NEI POSTRIBOLI TICINESI. IL COPIONE SI RIPETE, UOMINI CHE PAGANO LE DONNE, ITALIANI… MORALISMO E L'ENNESIMO RITRATTO GROTTESCO PER LA NUOVA PUNTATA NELLA TERRA DEL SESSO LEGALE
 Anche quest'anno l'inviato di Italia 1  ha riproposto l'ennesimo ritratto grottesco, da un lato, e drammatico, dall'altro, di quell'argomento tanto tabù per alcuni, quanto oggetto dei desideri e di nostalgia
per altri, che è  il mercato del sesso. La “iena” Enrico Lucci  è   penetrato in quel territorio pieno di ombre  degli uomini (di cui il 90 % italiani)  che pagano le donne nei postriboli svizzeri sulla fascia di confine. Accompagnato da due avventori italiani appassionati di "contact bar" (così vengono definiti i bordelli),  ha offerto allo spettatore un ritratto impietoso del "consumatore tipo", dell'utilizzatore finale: tutto calcio, fascismo, cultura da cinepanettone e, ovviamente, donne. Rigorosamente e solo a  pagamento. C'è il quasi 40enne che ancora vive con i genitori, e che vanta almeno 5 visite regolari a settimana in queste Mecche del sesso ("fino a 28 volte di fila", sottolinea con fierezza), e l'ultra 40enne che da Bergamo si è trasferito sul confine per soddisfare meglio questa sua passione (sul petto mostra orgoglioso il tattoo del logo di uno dei principali postriboli di Chiasso). "Un bar come un altro", definiscono il loro luogo di culto. Dove si possono incontrare "tante belle ragazze".
Un luogo nel quale sognano di far innamorare e dar piacere alle donne che incontrano, seppur dietro compenso. E non ci sarebbe niente di male in tutto questo se non arrivasse alla fine del servizio, come da copione, la conclusione drammatica che vuole, magari anche forzatamente, sollevare il velo di Maya per svelare un mondo fatto di finzione e dolore, con l'intervista alla professionista del sesso pentita che giura: "Fingo sempre e presto lascerò questo mestiere".