MARCO PICCOLO

QUER PASTICCIACCIO BRUTTO DELLA NUTELLA FIRMATA PEGIDA, LA FERRERO GRIDA ALLO SCANDALO, XENOFOBIA, RAZZISMO, OMOFOBIA


Sono cose  da far rizzare i capelli e non solo ai più sfegatati amanti della Nutella: un barattolo di NUTELLA  la  crema al cioccolato più famosa del mondo con l'etichetta di PEGIDA, il movimento anti-islamico, xenofobo, razzista  che sta polarizzando il ventre molle della Germania.LA NUTELLA ROVESCIATA. UN ALTRO SCANDALO DALLA GERMANIA
La provocazione di Lutz Bachmann, il leader di Pegida, rischia di ritorcerglisi contro. Bachmann aveva postato il barattolo incriminato sulla sua pagina Facebook, divenuta da qualche tempo una sorta di personale ufficio stampa. Il regalo di un simpatizzante di Pegida, ricevuto per il primo anniversario della fondazione del movimento, aveva scritto.
Alla Ferrero la cosa non è affatto piaciuta e, con una dichiarazione del portavoce della divisione tedesca, l'azienda ha preso nettamente le distanze, sottolineando "la stretta contrarietà verso ogni forma di xenofobia e discriminazione" e annunciando di "star valutando le iniziative necessarie per evitare un'ulteriore diffusione dei barattoli con l'etichetta contraffatta".
La foto del barattolo appare sulla bacheca Facebook assieme a quella di altri regali fai-da-te, arrivati nei giorni scorsi a casa Bachmann. L'etichetta è in primo piano, con la scritta Pegida al posto di Nutella e una frase che gioca con il testo di un canto popolare del diciannovesimo secolo ("la nocciola è bruno-cupa"), in voga anche fra i soldati: "crema bruno-cupa alla nocciola e nougat" si legge sull'etichetta, laddove sull'originale della Nutella c'è scritto solo "crema noci-nougat".
Ferrero assicura che si tratta di un vero e proprio fai-da-te, che in nessun modo l'etichetta personalizzata può essere stata realizzata con un'ordinazione all'azienda, neppure attraverso il sito internet. La personalizzazione è una delle trovate di marketing che hanno avuto maggior successo, tanto da aver attirato l'ingegno di un militante di Pegida. Ma ora Bachmann potrebbe pagare cara la sua ennesima provocazione. Intanto si è dovuto scusare per la frase detta dallo scrittore turco-tedesco Akif Pirincci al corteo di Pegida: "Ci sono naturalmente altre alternative, purtroppo al momento i campi di sterminio sono fuori servizio". Le scuse non hanno fermato la procura della repubblica, che indaga per incitamento all'odio.