MARCO PICCOLO

RIFLESSIONE DI INIZIO D'ANNO


.... persino qui in community, non siamo costruttori della pace, ma tutt'al più nemici delle liti, della guerra, della violenza. Non si tratta di essere vili, ma di seminare elementi di pace, di distensione civile, di serenità, di amicizia, di dialogo LA PACE POSSIBILE
 Colpiscono giusto le nuove generazioni quando ci giudicano come  persone che credono poco alla pace, anche se ne provano un grande desiderio.  Infatti  noi dentro le nostre coscienze la riteniamo un sogno irraggiungibile. Ci rendono pessimisti - al riguardo - gli ultimi  anni. Per non parlare del passato.  Quanti conflitti abbiamo visti in casa nostra e nel mondo! Quante paci solennemente stipulate sono state infrante! Così ci siamo abituati a considerare la guerra come un male inevitabile. Quando si parla di disarmo, sorridiamo increduli. Non vogliamo apparire bambini ingannati da un miraggio!  Siamo arrivati ad una non confortante conclusione: in effetti , persino qui in community, non siamo costruttori della pace, ma tutt'al più nemici delle liti, della guerra, della violenza. Non si tratta di essere vili, ma di seminare elementi di pace, dl distensione civile, di serenità , di amicizia fra uomini e popoli, di dialogo fra le classi, i partiti, i sindacati, le chiese, le razze. La strada della pace, se ha i suoi massimi responsabili nei reggitori dei popoli, può trovare in noi preziosi collaboratori, se diventiamo capaci di far maturare - in una sempre più ampia opinione pubblica - il desiderio di una civile e pacifica convivenza. La palestra per questa maturazione è la vita quotidiana. ln essa si verificano, sia pure in dimensione ridotta, le stesse tensioni, gli scontri dolorosi di passioni, di interessi, di mentalità, di partiti, di affetti. Ne nascono odio e incomprensione. Esiste infatti, anche tra   blogger o vicini di casa  una conflittualità permanente, che ben conosciamo, radice di molti  problemi. Il compito di disarmare i cuori e di aprirli a migliori relazioni con gli altri, nel rispetto della giustizia; ecco un contributo concreto che ci è richiesto per la costruzione di una possibile pace futura! Isolare psicologicamente i violenti, rimuovere le cause di dissensi, difendere - anche in minoranza - i diritti dei deboli e degli oppressi: ecco una serie di impegni che dovremmo assumerci. Non possiamo rimanere spettatori inerti, o spaventati dell'isolamento in cui siamo chiamati a vivere.