MARCO PICCOLO

IL CORPO PARLA, MORDERSI LE LABBRA, QUEL GESTO CHE SOPPESA UNA SCELTA, IMBARAZZO O SEDUZIONE?


L'abitudine di mordicchiarsi le labbra  denuncia stati d'animo complessi e molto diversi fra loro. Ci sono  alcuni che  trasmettono  tenerezza e seduzione, ma anche un bisogno di sentirsi rassicurati  e, forse, una punta di inquietudine... LABBRA, LE PAROLE DEL SILENZIO
Si tortura il labbro inferiore come un cucciolo rosicchia le frange di un tappeto.... Tenerezza, inquietudine, imbarazzo messa alla prova, gioco… questo significa un gesto tanto comune quanto comunicativo: mordicchiarsi la bocca o l'interno della guancia. Un moto quasi sempre inconsapevole, che traduce stati d'animo complessi. Si addenta e rosicchia il labbro come si rimugina un pensiero non chiaro, si soppesa una scelta e le sue conseguenze, ci si dibatte nell'indecisione fra giusto o sbagliato.
 Nel  linguaggio non verbale, mordicchiare la bocca può essere anche espressione di vergogna e timore
di tradirsi,  meccanismo autolesionista e nevrotico o semplice concentrazione assorta. Oppure può diventare un vezzo, affettazione di timidezza, studiata dimostrazione di interesse e complicità seduttiva. A volte un tic puerile e regressivo, altre volte  un tratto civettuolo. La bocca parla anche senza parole. Morderla, così come nasconderla, non significa trattenerla, perché i segnali muti sono altrettanto espliciti. In un mondo in cui tutti pensano di avere qualcosa da dire - racconta Calvino - il signor Palomar ha preso l'abitudine di mordersi la lingua tre volte prima di fare qualsiasi affermazione. Se al terzo morso, è ancora convinto della cosa che stava per dire, la dice. Se no, sta zitto..... Di fatto, Palomar passa settimane e mesi interi in silenzio.