MARCO PICCOLO

SINDROME DI BURNOUT IN AZIONE, MAESTRA FRACASSA LA TESTA AD ALUNNA CHE VUOLE TORNARE A CASA, MOLTI INVOCANO LA PENA DI MORTE


Una bambina di tre anni rifiuta di togliersi il cappottino, la maestra la uccide fracassandole il cranio. E’ una storia di una violenza inaudita quella  accaduta negli Stati Uniti: Autumn Elgersma, bambina di tre anni, è stata scaraventata con violenza a terra dalla sua maestra di scuola dell'infanzia, per essersi rifiutata di obbedire. La caduta le ha procurato delle fratture al cranio che le hanno causato ferite al cervello risultate fatali.MAESTRA CONDANNATA A 100 ANNI DI CARCERE
Rochelle Sapp gestiva una scuola materna nella città di Orange City. Una mattina, subito dopo l'inizio dell'attività didattica  avvertì telefonicamente i genitori della scolaretta Autumn Elgersma che la piccola era "caduta dalle scale". La madre, arrivata di corsa a scuola   l’ha trasportata  al vicino ospedale locale. Da lì è stata trasferita in un centro traumatologico situato a Sioux Falls. I medici della struttura hanno
diagnosticato fratture al cranio e un trauma al cervello. Ricoverata in rianimazione, due giorni dopo è morta. Agli agenti la maestra ha confessato di aver scaraventato a terra la bimba dopo che si era rifiutata di togliersi il cappotto. La donna che in un primo momento era stata arrestata con l’accusa aver procurato lesioni e aver messo in pericolo la vita di un minore è stata ora condannata a 100 anni di carcere.  Philip e Jennifer Elgersma, genitori di Autumn, distrutti dal dolore, hanno pubblicato una dichiarazione in cui ringraziano quanti hanno pregato per la bambina e per loro.
NOTA INTEGRATIVA La “SINDROME DEL BURNOUT” è  una forma di “follia” determinata dall’esercizio di attività lavorative  che implicano  relazioni interpersonali di aiuto (infermieri, insegnanti, operatori sociali, agenti di polizia, ecc…)  Ne consegue che, se non opportunamente trattati, questi soggetti cominciano a sviluppare un lento processo di "logoramento" o "decadenza" psicofisica dovuta alla mancanza di energie e di capacità per sostenere e scaricare lo stress accumulato (il termine burnout in inglese significa proprio "bruciarsi"). In tali condizioni può anche succedere che queste persone si facciano un carico eccessivo delle problematiche delle persone a cui badano, non riuscendo così più a discernere tra la propria vita e la loro. Il burnout comporta esaurimento emotivo, depersonalizzazione, un atteggiamento spesso improntato al cinismo, all’aggressività, agli scatti d’ira…. Il soggetto tende a provare frustrazione e insoddisfazione, nonché una ridotta empatia nei confronti delle persone delle quali dovrebbe occuparsi. Il burnout si accompagna spesso ad un deterioramento del benessere fisico, a sintomi psicosomatici come l'insonnia e psicologici come la depressione. I disagi si avvertono  sia  nel campo professionale, sia sul piano personale con  abuso di alcol, di sostanze psicoattive, ecc…