MARCO PICCOLO

RIFLESSIONE DELLA SERA: IDEE, OPINIONI, PENSIERI, RAGIONAMENTI, SUGGESTIONI... PER UN NUOVO GIORNO


Pensieri sulla  vita  perchè la vita è intrisa di pensieri e i pensieri  spiegano la vita... pensieri sulla vita per fermarsi su idee corrose dalla banalità e riscoprirvi un senso sotteso  e per svegliarci nello stupore  della realtà... pensieri sulla vita  per ritrovare  la propria interiorità... UN MONDO USA E GETTA
Un eccesso di oggetti da consumare, di messaggi, di esperienze, produce una dispersione e una stanchezza di cui abbiamo l'esempio, ancora una volta, nel caso dei bambini, quando ricevono troppi regali: alla fine, si divertono di meno che se avessero due o tre giocattoli a cui affezionarsi veramente. Così accade anche agli adulti, nella società dei consumi. Quando si hanno troppe cose, non si riesce più a gustarle. Non ci si tiene. L'usa e getta indica uno stile che è al tempo stesso di spreco e di intima estraneità agli oggetti di cui ci si serve. Lo stesso vale per la comunicazione. Possiamo focalizzare la nostra attenzione su un numero limitato di dati. Quando le informazioni diventano troppe per essere effettivamente recepite, il risultato è identico alla mancanza d'informazione. Abbiamo visto troppe cose, alla fine, per poterle utilizzare. Analogamente, il moltiplicarsi indiscriminato delle esperienze le rende insignificanti. Per colui che vuole farle tutte, senza distinzione, esse alla fine si equivalgono. E quella che sembrava una pienezza si rivela, improvvisamente, un immenso vuoto. Il problema, allora, non è di aggiungere qualcosa alla vita, ma di saper togliere quello che, ingombrandola, la paralizza. L'immagine che è stata usata da qualcuno è quella della statua di marmo, che si viene delineando solo via via che lo scultore fa emergere dalla grezza materia alcune forme definite, eliminando con lo scalpello il di più che le avvolgeva e le nascondeva. In questo senso la povertà si rivela, nella cultura contemporanea, esperienza supremamente umana della propria finitezza, prenderne coscienza è un atto di onestà radicale nei confronti della nostra verità di uomini; il riconoscimento di una dimensione esistenziale caratterizzata dalla debolezza e dalla precarietà, a cui solo al prezzo di una più grave povertà - quella della illusione e dell'intorpidimento - si può sfuggire. Perché è grazie a questo riconoscimento che noi possiamo veramente comunicare con gli altri e con la realtà.