MARCO PICCOLO

AMARCORD , A LETTO DOPO CAROSELLO, DALLA CRAVATTA AI JEANS, DURI E PURI O BELLI E DANNATI, MIRACOLO ECONOMICO, COME ERAVAMO


Le parole d'ordine: "VIETATO VIETARE", "GIÙ LE MANI DAL VIETNAM", "L'IMMAGINAZIONE AL POTERE", "FATE L'AMORE NON FATE LA GUERRA", "TUTTO E SUBITO".... IL '68 DIVENNE LO SPARTIACQUE TRA IL “PRIMA” E IL “DOPO” 
I “giovani” non esistevano, se non come adulti incompiuti. Non  avevano una moda per loro, né canzoni, consumi, luoghi di ritrovo (come li intendiamo oggi), gerghi.....  Si poteva  ammazzare la propria moglie, se la si sorprendeva con un altro uomo. E se si voleva sposare una ragazza, ma lei non voleva,  rapirla e violentarla era sicuramente una scorciatoia molto efficace. Era  vietato fare l’amore prima del matrimonio e usare la pillola contraccettiva. Severamente obbligatorio  nelle scuole superiori   portare la cravatta (per i ragazzi)  e il grembiule  (per le ragazze). I capelli dovevano essere corti ed ordinati. Film come “La dolce vita” di Fellini erano vietati e scandalosi.
Tutto questo per sottolineare che per capire che cosa è stato il ’68 bisogna prima di tutto  sapere cosa c’era prima. L’Italia della fine degli anni ’50 era una società contadina, autoritaria e repressiva senza automobili, telefono, televisione…. In pochissimi anni  il boom economico e tecnologico travolse  abitudini, cultura, certezze, il modo di vivere di milioni di persone. I ragazzi che fecero il ’68 avevano genitori che erano stati giovani in un mondo che non esisteva più, dove il sesso si scopriva nei bordelli (chiusi con la legge Merlin nel 1958), era inconcepibile viaggiare per diletto, e l’autorità paterna era indiscutibile. Ovvio che tra queste due generazioni, ci fosse una totale incomunicabilità. Per questo il ’68  fu soprattutto uno scontro generazionale e una rivoluzione culturale.