MARCO PICCOLO

FILOSOFARE, PER CHI «SA DI NON SAPERE», IL CERCHIO DELL’AMICIZIA, LA CHIAVE DELLA VITA,


non c’è sofferenza più alta di quella di esporsi all’altro, ai suoi tradimenti. Non c’è relazione vera se in qualche modo non mi consegno all’altro. Ma il consegnarmi vuol dire affidarmi alla sua libertà essere vulnerabile.  Da soli non si può essere felici ma aprirsi a una pienezza di vita vuol dire correre il rischio di soffrire e molto, di essere feriti e in profondità… LA NECESSITÀ DELL'AMICIZIA
Senza l’amicizia non può esserci vita buona. Non si può essere felici. Questo è in sintesi il messaggio di Socrate. Senza amici, senza relazioni la vita non può fiorire in pienezza. Perché l’essere umano è fatto per l’altro. Neanche Adamo nel giardino dell’Eden poteva restare solo. Aveva un giardino splendido tutte le specie viventi, poteva addirittura parlare con Dio ma non aveva nessuno da guardare negli occhi. Dio gli pone accanto Eva, occhi negli occhi  così la creazione è completa, l’uomo non è più solo ma accanto a questa profonda verità si rivela un paradosso: non c’è vita buona e felice senza legami di reciprocità ma al tempo stesso non c’è sofferenza più alta di quella di esporsi all’altro, ai suoi tradimenti. Non c’è relazione vera se in qualche modo non mi consegno all’altro. Ma il consegnarmi vuol dire affidarmi alla sua libertà essere vulnerabile.  Da soli non si può essere felici ma aprirsi a una pienezza di vita vuol dire correre il rischio di soffrire e molto, di essere feriti e in profondità. E allora che fare? Ritirarsi in sé senza avere mai un incontro con l’altro  o provarci sapendo che ci si può far male ma che si cresce in umanità?