MARCO PICCOLO

SE DICE «SENZA DI TE NON VIVO», ATTENTE! NON È UNA FRASE D’AMORE, MA UNA MINACCIA GRAVE.


Nella cultura maschilista la sessualità si coniuga con l'aggressività e con il dominio. Ogni otto minuti viene assassinata una donna. In Italia ne viene uccisa una ogni due giorni. Sono prede facili, indifese, e il loro numero aumenta in maniera allarmante, a riprova che il femminicidio non è solo un atto empio e feroce ma anche il frutto di una cultura del disprezzo nei confronti della femminilità, di una modalità distorta di vivere i rapporti umani, di una visione dell'amore come smania brutale di possesso.  NESSUNA PIÙ
Continua con una scadenza drammatica la serie dei femminicidi nel nostro Paese.  Luoghi diversi,  donne-vittime differenti ma tutte unite da un triste destino. I loro compagni, in apparenza affettuosi e legati da un amore sincero, ad un certo punto,  in seguito a  interminabili litigi o a separazioni, scatenano la loro violenza fino alla brutale uccisione. Tutti siamo attraversati dalle stesse domande: perché tanta lucida follia? Cosa scatta in questi uomini di fronte al fallimento di un rapporto?  Sarebbe più rassicurante pensare a severe patologie psichiatriche invece sono uomini normali, comuni bruciati dalla gelosia  e dalla mania di possesso. Le donne, infatti, non sono più partner  di una relazione ma diventano  delle cose da possedere a tutti i costi.  Mancando gli elementi razionali per giustificare tanto odio ci si affida al pathos  delle emozioni scatenanti  che offuscano il cervello e il cuore.  Cosa fare?  Ricordare ad ogni  donna  che la gelosia quando si presenta è morbo infido e che ogni piccola  manifestazione di violenza può ingigantirsi  in maniera abnorme.  Attenzione dunque ai primi segnali.