MARCO PICCOLO

RIFLESSIONE DELLA NOTTE


UN SILENZIO RELIGIOSO
 La serenità interiore  ha bisogno di pause di silenzio. Noi del silenzio abbiamo paura  lo identifichiamo con il vuoto imbarazzante  che si crea in ascensore quando siamo con qualcuno che non conosciamo perciò preferiamo riempirlo con il chiasso e nei rapporti umani ci scambiamo spesso vuote parole di circostanza  dette più per nascondersi all’altro che per entrare  davvero in comunicazione.  Il problema è che  per comunicare con gli altri bisognerebbe che fossimo capaci di comunicare con noi stessi e per questo è importante il silenzio. Solo allora diventa possibile ascoltare gli altri  ma soprattutto  la parte più autentica di noi stessi.  Chi non sa tacere  non ha poi in realtà nulla da dire. In questo senso il silenzio non è il contrario della parola ma la condizione  perché essa non si riduca a vuota chiacchiera. Per questo, forse, nella liturgia natalizia che celebra l’incarnazione di Dio  si dice che "Gesù è nato mentre la notte era a metà del suo corso  e un profondo silenzio avvolgeva  tutte le cose". Le cose grandi maturano  nel silenzio ed è proprio dall’infinito silenzio  di Colui che è al di là  delle parole umane che è scaturito il Verbo. La parola che illumina il mondo.