UN SILENZIO RELIGIOSO
La serenità interiore ha bisogno di pause di silenzio. Noi del silenzio abbiamo paura lo identifichiamo con il vuoto imbarazzante che si crea in ascensore quando siamo con qualcuno che non conosciamo perciò preferiamo riempirlo con il chiasso e nei rapporti umani ci scambiamo spesso vuote parole di circostanza dette più per nascondersi all’altro che per entrare davvero in comunicazione. Il problema è che per comunicare con gli altri bisognerebbe che fossimo capaci di comunicare con noi stessi e per questo è importante il silenzio. Solo allora diventa possibile ascoltare gli altri ma soprattutto la parte più autentica di noi stessi. Chi non sa tacere non ha poi in realtà nulla da dire. In questo senso il silenzio non è il contrario della parola ma la condizione perché essa non si riduca a vuota chiacchiera. Per questo, forse, nella liturgia natalizia che celebra l’incarnazione di Dio si dice che "Gesù è nato mentre la notte era a metà del suo corso e un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose". Le cose grandi maturano nel silenzio ed è proprio dall’infinito silenzio di Colui che è al di là delle parole umane che è scaturito il Verbo. La parola che illumina il mondo.