MARCO PICCOLO

CASSAZIONE, SÌ AL SESSO 'NO LIMIT' SE ENTRAMBI LO VOGLIONO


"Manette e fruste", in un rapporto sessuale, possono essere usate se il partner è consenziente. Inoltre,   si è  liberi di esprimere il proprio potenziale erotico sperimentando l’infinita gamma delle sensazioni offerte dal proprio corpo e dal corpo dell’altro se i partner sono in perfetto accordo. Così,  secondo la sentenza della Cassazione, nelle pratiche sessuali estreme, il nulla osta dato dal partner non ha durata illimitata ed è valido di volta in volta.....  CASSAZIONE, SÌ AL SESSO 'NO LIMIT' SE ENTRAMBI LO VOGLIONO. MA È STUPRO SE L'UOMO NON SI FERMA AL NO DELLA PARTNER
Realizzare una intesa di coppia affettivo-sessuale  nella forma e con le modalità tipiche della relazione  vittima/carnefice non è, di per sè, reato o stupro se il "sesso estremo" viene immediatamente interrotto  quando il partner non è più d'accordo o se ha cambiato idea, anche all'ultimo momento. La sentenza della Cassazione non lascia spazio a dubbi interpretativi: è condannato per violenza sessuale chi impone pratiche sessuali  a un partner, il quale, anche se mostratosi consenziente all’inizio del rapporto, manifesta successivamente di non volere andare oltre. Così a vedersi inflitta una condanna a tre anni e sei mesi di reclusione per aver continuato a far sesso  anche quando la compagna aveva detto "NO" è stato un 35enne. L'uomo, conosciuta una ragazza, aveva intrapreso con lei una relazione basata, inizialmente, su modalità sessuali sado-maso condivise dalla giovane che però ha poi avuto dei ripensamenti non ascoltati dal compagno. Per questo il  35enne è stato accusato dalla Corte d'Appello di Ancona di “violenza sessuale continuata commessa con violenze fisiche e minacce nei confronti della ragazza”. In relazione a “certe pratiche estreme – conclude l’Alta Corte – non basta il consenso espresso nel momento iniziale. L’atto diventa lesivo se il partner manifesta di non essere più consenziente al protrarsi dell’azione alla quale aveva inizialmente aderito, per un ripensamento o una non condivisione sulle modalità di consumazione dell’amplesso”.