MARCO PICCOLO

LA PSICOANALISI “INFLAZIONATA”


Non c'è azione che non abbia una reazione e spesso  ci si chiede: ma come sarà stata la sua infanzia, come avrà vissuto il rapporto col padre e con la madre, avrà avuto il complesso di Edipo, di colpa, di inferiorità ? Si giustificano più facilmente i misfatti, si spiegano le cattiverie. Quella è rosa dall' invidia, forse sua madre non l' ha amata abbastanza; quell' altro dice male di tutti, sarà che da bambino lo trascuravano, ecc...  I rischi di questa facilità comprensiva sono evidenti: e fanno ricordare una vecchia canzone di Giorgio Gaber, che già circa 50 anni fa, quindi fin da tempi non sospetti, prendeva in giro queste leggerezze, questi vezzi freudiani. La canzone si intitola “Il guarito”: il protagonista ringrazia il dottore di averlo salvato dalla follia, e dice: “Ho ammazzato la mia mamma, ho ammazzato il mio papà, ho ammazzato anche la zia per la mia felicità, ho ammazzato i miei parenti, può capirmi solo lei, l' avrei fatto da bambino, meglio tardi che mai. Grazie dottore, ora sto veramente bene: sono proprio guarito!”. Bellissima. Attualissima.