MARCO PICCOLO

L'INVIDIA: IL PECCATO SENZA PIACERE, UNO DEI MOTORI PRINCIPALI DELLA TRASFORMAZIONE DELL'UOMO IN OGGETTO DI SE STESSO


La felicità di essere invidiati è glamour. Nessun termine rende così bene la condizione contemporanea come la parola glamour: fascino, seduzione, magia. Il motore segreto della pubblicità, e della moda, è proprio la fascinazione prodotta dall’ invidia. Infatti  la spettatrice-compratrice deve invidiare se stessa per ciò che diventerà se compra il prodotto. Deve immaginarsi trasformata dal prodotto in oggetto d' invidia per gli altri, un' invidia che quindi giustificherà l'amore che ella prova per se stessa. Per dirla in altre parole: l'immagine pubblicitaria la deruba del suo amore di sè per ciò che lei è, e glielo restituisce al prezzo del prodotto. Neppure i fantasiosi Padri della Chiesa avrebbero previsto che l'INVIDIA sarebbe diventata uno dei motori principali del cambiamento sociale, della trasformazione dell'uomo in oggetto di se stesso.  NOTA INTEGRATIVA L'invidia, nostra nemica d'ogni giorno, è antica come il mondo. Nella Bibbia è scritto che fu a causa dell' invidia del diavolo che la morte si palesò. Invidioso della benevolenza che godevano presso Dio creature palesemente inferiori a lui, Satana tentò Adamo ed Eva. Molti personaggi biblici cadono vittime dell' invidia: Caino, autore del primo omicidio, Esaù, Saul; per invidia fu venduto Giuseppe e per INVIDIA gli ebrei cedettero Gesù a Pilato. Inclusa nei setti peccati capitali, cos'è esattamente l' invidia? Il dispiacere o la scontentezza per la superiorità o per la felicità altrui.  L' invidia è connessa alla maldicenza, all'avidità; come avevano compreso i Padri della Chiesa, discende dalla superbia, che dei sette peccati è il primo.