MARCO PICCOLO

EVACUARE LA SCUOLA?


La gravità di alcune storie fa emergere la necessità di intervenire. Si sono visti professori farsi buttare giù dalla cattedra; si è saputo di una supplente che aveva un metodo tutto suo di insegnare l'educazione sessuale ai tredicenni. E di un'altra che andava in classe con un minitanga e poi si lasciava palpeggiare dai ragazzini. Ma "poco poco", come ha spiegato per difendersi, OGGI SI PARLA DI DIRIGENTI SCOLASTICI E DOCENTI al NORD come al SUD PICCHIATI DAI GENITORI PERCHE' AVEVANO RIPRESO IL DISCENTE , o semplicemente, PER AVER PROIBITO L'USO DEL CELLULARE DURANTE LE LEZIONI. Siamo all'assurdo, trent'anni fa queste scene si vedevano nei film di Pierino e l'insegnante aveva le curve morbide della Fenech o le natiche della Casini. Film pecorecci, non pretendevano di dare lezioni a nessuno. La magistratura INDAGA NELLA SCUOLA MATERNA ci sono  alcune maestre  che hanno chiuso le bocche dei bambini chiacchieroni con nastro da pacchi un'altra,  a forbiciate ha ferito alla lingua un bambino troppo vivace. Bisogna mettere fine a questa follia, la scuola deve difendersi da chi la danneggia.  Gente così NON DOVEVA ESSERE ASSUNTA e adesso deve essere spedita a casa in poche ore e con la proibizione di rimettere piede in un istituto scolastico. La stessa severità vale per gli alunni: non c'è nessuna goliardia in chi allaga la scuola, imbratta i muri, sbeffeggia chi è in cattedra, si sottrae sistematicamente a lezioni, compiti e interrogazioni. Nè è consentito che ci siano genitori disposti a giustificare i figli in tutto, anche negli eccessi, nelle volgarità e talvolta nell'illegalità. È vero le punizioni a scuola ci sono sempre state, almeno nel passato. Gli inglesi ne sentono tale nostalgia da chiedere il ripristino delle punizioni corporali. Ma gli inglesi, si sa, hanno un concetto loro della disciplina. I francesi chiamavano "vizio inglese" la sculacciata. Il diritto di frustare gli scolari sulle mani o sul sedere è stato abolito in Inghilterra per legge soltanto nel 1986!  Da noi, una volta bastava mandare i più turbolenti dietro la lavagna, in qualche classe c'era il banco degli asini e c'è chi, ORAMAI ANZIANO, ricorda le ore trascorse in ginocchio, a gambe nude, su uno strato di ceci o di sassolini. Funzionava anche la bacchettata sulle mani. Del resto, basta leggere le pagine di "Cuore" di De Amicis per capire la fine degli scolari inquieti nell'Italia post-unitaria. Al povero Franti andò decisamente male. Qualche anno fa a Mestre hanno allestito una bella mostra  sulla scuola degli anni '50. Il titolo era significativo: "Dietro la lavagna". L'allora sindaco di Venezia  ricordò che alle elementari per punizione gli toccavano dieci piegamenti sulle ginocchia con la cartella in mano. E se la cavava bene. Immaginate certi politici alle prese con la maestra armata di forbici. Avrebbero imparato che il silenzio è d'oro.